Il dibattito è aperto e l’attualità degli ultimi giorni lo ha riportato prepotentemente in auge. Che ruolo hanno le Ong nella questione migranti? Dopo le parole del procuratore Zuccaro alla commissioni Schengen e la risposta di Sos Mediterranee al porto di Catania ecco che a porre in ballo altri dubbi è Laura Ravetto, presidente del Comitato parlamentare Schengen, in un colloquio con QN.

Quando caricano i migranti sulle loro imbarcazioni, essi sono approdati, per il diritto internazionale marittimo, nello Stato di bandiera di quelle navi, secondo il regolamento di Dublino. Inoltre le ong, o chi per loro, rispettano la regola internazionale per cui il migrante soccorso in mare va portato nel porto sicuro più vicino? Non si capisce come mai devono essere gli approdi italiani e non Malta o i porti tunisini. Niente accuse, ma bisogna fare chiarezza”.

“Ci sono due punti da chiarire. – continua la Ravetto –  Il primo: come ci ha detto il procuratore di Catania Zuccaro, da quando le Ong si sono piazzate a ridosso delle acque libiche, la lotta agli scafisti è diventata impossibile. I trafficanti dicono a uno dei migranti: vedi quelle luci lì, sono delle Ong, vai da loro che ti tirano su. Secondo punto, c’è il tema della prevalenza dei soccorsi da parte delle Ong”.

Ravetto spiega anche che “il rappresentante tedesco di una Ong olandese che abbiamo sentito nel Comitato ci ha riferito che il 50% delle segnalazioni che ricevono arriva dalla nostra Guardia Costiera. È una situazione delicata perché, se fosse vera, stiamo creando dei corridoi umanitari privati in mare”. Per questo, aggiunge, “la settimana prossima sentiremo il rappresentante della Guardia Costiera e ci terremmo ad avere anche la presenza del ministro Graziano Delrio”.

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