Nel mese di marzo, il questore di Catania ha adottato 45 provvedimenti di misure di prevenzione tipiche ed atipiche eseguite dalla divisione anticrimine, al fine di prevenire la commissione di reati quali violenza di genere, criminalità diffusa, spaccio di stupefacenti e reati commessi da minori, nell’ambito delle cosiddette “baby gang”, di cui: 20 avvisi orali (uno nella forma aggravata), la maggior parte dei quali nei confronti di autori di condotte riconducibili alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Altri sono stati emessi, invece, nei confronti di persone recentemente arrestate o denunciate per furto aggravato in concorso, minaccia, detenzione illegale di arma comune da sparo e di munizionamento, oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, porto illegale di armi, ricettazione;

Arginare la criminalità

Allo scopo di arginare un tipico fenomeno di illegalità diffusa che affligge la città etnea, sono stati emanati 14 D.A.Cur. nei confronti di persone che sono stati sorprese ad esercitare l’attività di parcheggiatore abusivo. Le misure emanate hanno riguardato anche lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle adiacenze di istituti scolastici, in particolare sono 2 i provvedimenti di divieti di accesso che hanno riguardato due giovani arrestati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nelle immediate vicinanze del Liceo Statale “Lombardo Radice”.

I daspo

Sul fronte del contrasto al fenomeno della violenza negli stadi sono stati emanati 3 Daspo – tutti della durata di un anni – due dei quali in occasione dell’incontro di calcio “Catania-Monterosi”, e l’altro in occasione dell’incontro “Acireale-S.A. di Militello”. Con 6 provvedimenti di foglio di via con divieto di ritorno, il questore della provincia di Catania ha intimato ad altrettante persone di lasciare il luogo nel quale gli stessi avevano commesso dei reati, intimandogli di farvi rientro per un periodo di tempo determinato.

Nell’ambito del potere di proposta, invece, sono state presentate 6 proposte al locale Tribunale per l’applicazione della misura preventiva della sorveglianza speciale di cui: 4 per pericolosità qualificata – codice rosso – con divieto di avvicinamento alla persona offesa e l’applicazione del braccialetto elettronico, per gravi reati come tentato omicidio, atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, violenza e minaccia (anche di morte); 2 per pericolosità qualificata, per soggetti gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, in seno al clan “Pillera – Puntina”, dedito al traffico di stupefacenti, estorsioni, porto e detenzione di armi da fuoco ed altro.

Infine, sono state eseguite 3 proposte di applicazione della misura della sorveglianze speciali con obbligo di soggiorno nei confronti di soggetti dediti prevalentemente alla criminalità diffusa, in particolare per reati di rapina, furti aggravati, evasione dagli arresti domiciliari e reati in materia di stupefacenti.

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