La morte del feto causata da un errore della lettura dei dati emersi dalle analisi e dal quadro clinico della paziente. Per questo motivo una ginecologa dell’ospedale “Garibaldi” di Catania è finita sotto processo. A costituirsi parte civile la donna vittima del presunto caso di malasanità e il marito. Nel corso delle indagini sviluppate dopo la denuncia dell’episodio sarebbero emersi degli errori. La futura mamma, secondo le perizie tecniche, non avrebbe dovuto essere dimessa e rimandato di 48 ore il parto. Un passaggio fondamentale di questa vicenda.

L’accusa avanzata dal pm

E’ stata celebrata, davanti al tribunale penale di Catania, in composizione monocratica, la prima udienza del processo alla ginecologa dell’ospedale Garibaldi, F. G. (nome omesso in base ad una diffida da parte della medesima per il tramite del suo avvocato nonostante proveniente da udienza pubblica e, come tale, riportato dalle agenzie di stampa), per interruzione colposa di gravidanza. La dottoressa è assistita dall’avvocato Giovanni Spada. Secondo l’accusa, nell’agosto del 2019, la ginecologa avrebbe “valutato erroneamente come normoreattivi gli esiti di un tracciato cardiotocografico”. Ma in realtà “presentava scarsi movimenti attivi del feto che, unitamente al fatto che era una gravidanza a rischio” avrebbero dovuto “indurla a proseguire il monitoraggio al fine di valutare il benessere fetale”. E quindi, in caso contrario, procedere “all’esecuzione di un immediato parto cesareo d’urgenza”.

Le cause della morte del feto secondo la Procura

La paziente invece, è la tesi della Procura nel capo d’imputazione contestato, sarebbe stata dimessa “rimandandola alle successive 48 ore per l’esecuzione del parto cesareo”. Questo, prosegue l’accusa, avrebbe “cagionato la morte endouterina del feto”. Nel processo si sono costituite parti civile la donna, assistita dall’avvocato Lipera, e il padre del nascituro, con il penalista Luca Tancredi Lipera. Il giudice ha ammesso le prove richieste dalle parti e il processo è stato rinviato al 24 aprile 2024. A norma della legge “Cartabia” sono state calendarizzate le successive udienze dibattimentali: il 23 settembre 2024, il 10 ottobre 2024 e il 14 novembre 2024.