E’ bufera nella sanità pubblica dopo la denuncia della Cgil Siracusa in merito alla prenotazioni delle visite specialistiche, tra cui risonanze magnetiche, tac, esami doppler, in regime pubblico.

Visite programmata a distanza di un anno

Secondo quanto sostenuto dal sindacato, nella sede di via Piave, alla Borgata, sono state raccolte diverse testimonianze e tutte combacianti. “Queste persone – fanno sapere dalla Cgil – ci raccontano la stessa storia: “siamo andati a prenotare un esame, una visita specialistica e ci è stata assegnata una data che a volte arriva quasi ad un anno”.

“In intramoenia anche l’indomani”

“Ma dietro nostra insistenza – prosegue il racconto – ci è stato detto che potevamo prenotare la stessa visita, lo stesso esame più rapidamente in intramoenia, in libera professione, cioè pagando uno specialista dello stesso reparto che ci avrebbe fatto quanto da noi richiesto privatamente in ospedale, spesso anche l’indomani”.

La soluzione indicata dalla Cgil

La Cgil Siracusa suggerisce una soluzione per aggirare queste lunghe attese.  “L’indicazione a chi si rivolge ai nostri sportelli è quella di attivare il “Percorso di Tutela del cittadino”, procedura che permette di effettuare una prestazione privatamente ed avere successivamente il rimborso da parte dell’Azienda sanitaria di quanto pagato, al netto del ticket se dovuto. Tale procedura può essere esigibile, rivolgendosi all’URP dell’ASP di Siracusa, nei casi in cui non vengano garantiti i tempi di attesa massimi previsti dalle norme vigenti”.

Sospensione delle prestazioni private

La Cgil sostiene di aver sollecitato l’Asp di provvedere alla “sospensione dell’attività libero professionali per  quelle prestazioni in cui si rileva un’eccessiva attesa per l’erogazione di una prestazione in regime istituzionale”. Una sospensione che resterebbe in vigore  “fino ad un progressivo riallineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale”

C’è chi rinuncia a curarsi

I tempi biblici per l’erogazione degli esami diagnostici da una parte e le difficoltà economiche starebbero portando, secondo la Cgil, molte persone a non curarsi.

Cgil mette a disposizione un legale

“La Camera del Lavoro “La Borgata”, visto che questo problema sembra non interessare né ai vertici aziendali sanitari né a quelli politici, metterà da subito i propri legali a disposizione per eventuali denunce laddove se ne riscontrino i presupposti oltre a esercitare altre forme di lotta a tutela del diritto alla salute e ad una sanità pubblica universale accessibile a tutti”.

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