A seguito di mirate verifiche dei Carabinieri NAS sulla corretta erogazione dei servizi di cura e assistenza a favore delle persone anziane e disabili ospitate presso cliniche e strutture a loro dedicate, i carabinieri hanno dato vita a una campagna di controlli condotta nell’intero territorio nazionale che ha interessato la verifica di 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali, constatando irregolarità presso 141 di esse, pari al 25% degli obiettivi ispezionati.

In Sicilia irregolarità nel Catanese e nel Messinese

È stato accertato che il personale sanitario operante presso 3 comunità alloggio di Messina, Milazzo (ME) e Acireale (CT), per un complessivo di 12 dipendenti, ha scelto in autonomia di non sottoporsi al vaccino anti Covid. Inoltre i Carabinieri hanno appurato che gli anziani ospitati presso la struttura del capoluogo messinese non risultavano censiti all’Autorità e non era stato predisposto il documento di valutazione rischi per il personale operante, motivi per i quali il titolare è stato deferito all’Autorità giudiziaria.

Un furbetto del vaccino

Nel corso di una ulteriore ispezione presso una comunità alloggio per anziani di Catania, il NAS ha constatato l’indebita vaccinazione del convivente della titolare della struttura, il quale aveva avuto accesso al servizio poiché inserito nell’elenco degli operatori del centro. Entrambi sono stati denunciati per il reato di falso.

Ispezioni e denunce in tutta Italia

In tutta Italia le ispezioni hanno determinato la contestazione di 197 violazioni penali e amministrative, per un valore di 43 mila euro. Sono state denunciate 6 persone e segnalate ulteriori 136 alle Autorità amministrative.
Nel corso dell’attività, i Carabinieri NAS hanno rilevato 63 violazioni per inosservanza delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, riconducibili alla mancata attuazione di protocolli per la prevenzione anti-COVID, delle operazioni di sanificazione ed uso di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori

87 operatori non vaccinati

Gli accertamenti hanno evidenziato anche criticità importanti circa il livello di assistenza fornito agli ospiti. E’ emersa la presenza di operatori sanitari e personale addetto alle strutture risultati privi di copertura vaccinale, divenuta obbligatoria da aprile scorso. Tale fenomeno, riscontrato in almeno 42 strutture socio-sanitarie in varie province per complessivi 87 tra infermieri, fisioterapisti, operatori socio-assistenziali e restante personale destinato al contatto diretto con gli anziani, rappresenta un potenziale anello di debolezza nella strategia di tutela al possibile contagio degli anziani ospiti, proprio in un periodo di riapertura delle visite esterne dei familiari.

Anziani abbandonati

Inoltre, alcuni interventi, tra i quali quelli condotti dai NAS di Pescara, Genova, Torino e Catania, hanno rilevato situazioni di abbandono di anziani, non accuditi in relazione alle patologie sofferte ed alle loro esigenze fisiologiche e motorie, in alcuni casi sfociati addirittura nella mancata somministrazione dei farmaci essenziali per garantire le terapie necessarie per gli ospiti malati e ultraottantenni.