Dopo Equitalia potrebbe sparire anche Riscossione Sicilia. E’ uno degli effetti possibili della legge di stabilità nazionale per la Sicilia. La proposta l’ha lanciata da Adrano dove inaugurava l’anno scolastico del liceo Verga, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone rispondendo a chi gli chiedeva proprio degli effetti della legge di stabilità approvata dal consiglio dei Ministri.

“Il meccanismo messo in campo dalla legge di stabilità nazionale che permetterà l’abolizione di Equitalia ed il passaggio delle competenze e delle relative cartelle all’Agenzia delle entrate può essere duplicato in Sicilia abolendo l’omologa Riscossione Sicilia”.

“Già da tempo – ha proseguito Faraone – è in corso una interlocuzione per far rientrare le competenze di Riscossione Sicilia dentro Equitalia -. Con l’abolizione di Equitalia si presenta una occasione perfetta anche per la Sicilia”.

“L’abolizione di Riscossione Sicilia rappresenterebbe una semplificazione amministrativa,. Un risparmio per le casse pubbliche regionali e un vantaggio per i siciliani analogo a quello che avranno tutti gli italiani con l’abolizione di Equitalia”.

“Sarebbe ingiusto ed inutilmente vessatorio lasciare i siciliani in una condizione diversa dal resto del Paese. Con l’abolizione, invece, tutto passerebbe sotto l’Agenzia delle Entrate che ha le competenze per gestire la riscossione con una opportuna interlocuzione con i cittadini. Risparmiando sugli aggi verrebbero meno anche gli esosi interessi chiesti ai contribuenti e si creerebbe un circuito virtuoso attraverso il quale tutti potranno pagare di meno, tutti potranno pagare il giusto senza essere vessati da un fisco predatorio”.

Bisognerà, dunque, aspettare una legge regionale per ottenere anche in Sicilia i vantaggi dell’abolizione di Equitalia e dunque i risparmi su interessi e cartelle esattoriali e per passare le competenze all’Agenzia delle entrate. Per assurdo i siciliani rischierebbero, altrimenti, di trovarsi svantaggiati dalla specialità del proprio statuto. Una circostanza limite quella che viene a presentarsi.

“Che Riscossione Sicilia, così come è stata strutturata negli ultimi anni, rischi di essere un carrozzone eccessivamente costoso e da superare, è già stato sostenuto da Forza Italia durante il dibattito d’Aula sulla scorsa finanziaria, quando il Partito Democratico si incaponiva pur di mantenere lo stesso apparato, addirittura stanziando a fondo perduto oltre 13 milioni di euro, sulla scorta di un ricatto non solo di tipo politico – dice il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – . Il Pd sia consequenziale, sopprima l’agente di riscossione che costa 55 milioni di euro l’anno e che a fronte di 5 miliardi e mezzo di euro annui di crediti gestiti ne recupera meno di 500 milioni. Ogni operazione strutturale come questa, va però preceduta da una chiara strategia, che ottimizzi la riscossione dei crediti e che garantisca contemporaneamente il personale, che non può subire la stessa macelleria sociale alla quale sono stati condannati gli operatori della formazione. Ecco perché Forza Italia dice sì a provvedimenti concreti ed efficaci, e no a quelli spot, che in questi anni hanno causato un visibile arretramento della regione, l’indebolimento dei servizi e l’aumento della disoccupazione”