C’è un uomo fermato per l’omicidio. I militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Catania hanno fermato la notte scorsa il presunto autore dell’omicidio di Francesco Ilardi, 51 anni, morto nell’ospedale di Acireale lunedì scorso dopo essere stato ferito gravemente con colpi di arma da fuoco davanti a un circolo privato ad Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania.

Chi è l’uomo fermato dai Carabinieri

Questa notte i carabinieri hanno fermato il presunto autore dell’omicidioAntonino Cosentino di Aci Sant’Antonio,  33 anni. La Procura ha annunciato una nota stampa sulla vicenda che ha sconvolto la comunità del piccolo centro catanese.

Ilardi, allevatore con precedenti per truffa

Francesco Ilardi, era un allevatore avicolo con precedenti per truffa, ma fuori dai giri criminali. E’ morto per le conseguenze di alcune pistolettate che lo hanno raggiunto alla schiena ad Aci Sant’Antonio, dove la vittima viveva. Le prime indagini suggerivano che il killer stesse aspettando la vittima, il che potrebbe significare che ne conoscesse le abitudini. Ilardi aveva alcuni precedenti per truffa risalenti a 10 anni fa. Gli investigatori hanno esaminato le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza della zona per cercare di individuare l’auto del sicario e raccogliere altre informazioni utili.

La ricostruzione dell’agguato

Da quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Catania e dai carabinieri della Compagnia di Acireale, a cui sono affidate le indagini, il 51enne si trovava all’esterno del Circolo della Caccia di Aci Sant’Antonio, nella centralissima via Vittorio Emanuele quando è stato raggiunto alla schiena da alcuni colpi di pistola. La vittima ha cercato di trovare riparo nella sua auto posteggiata poco distante ma il tentativo è stato vano: Francesco Ilardi si è accasciato sul marciapiedi poco distante dalla vettura. Le indagini hanno appurato che sono stati esplosi 8 colpi: solo 2 sono andati a segno, mentre altri 6 proiettili non hanno raggiunto la vittima.

Le ricerche del presunto killer

Le indagini degli investigatori hanno sin da subito scandagliato la vita privata della vittima, al fine di comprendere le ragioni dell’omicidio. In quest’ottica, è quindi emerso come l’uomo ucciso, commerciante di pollame, alcuni
mesi addietro si fosse separato dal socio per mettersi in proprio, circostanza che avrebbe determinato forte acredine nei suoi confronti da parte del figlio dell’ex collega di lavoro.

Le ricerche pertanto, indirizzatesi in questo senso, hanno permesso di rintracciare la vettura utilizzata dal presunto assassino, di proprietà di Cosentino, al cui interno, attraverso esami tecnici di natura speditiva, venivano trovate tracce di polvere da sparo.

E’ stato pertanto messo in campo un imponente dispositivo di uomini e mezzi dell’Arma, coordinati dalle varie Centrali Operative, per assicurare quanto prima alla giustizia il presunto colpevole.

Le ricerche si sono concluse stanotte alle 01.00 circa, quando una Gazzella ha bloccato Cosentino mentre stava percorrendo, a bordo di un’autovettura, viale Giuffrida di Catania, unitamente al padre e all’Avvocato, verosimilmente perché avrebbe avuto l’intenzione di costituirsi. Sono attivamente in corso le ricerche dell’arma utilizzata per l’omicidio.

Ucciso perchè voleva mettersi in proprio

Francesco Ilardi sarebbe stato ucciso perchè voleva mettersi in proprio.  I carabinieri dicono di aver raccolto a carico di Cosentino un “chiaro ed univoco quadro indiziario con indagini supportate da immagini delle telecamere di videosorveglianza privata della zona dell’agguato, dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti e dai risultati dei rilievi eseguiti dalla Sezione Investigazioni Scientifiche”.

Consentino alle 19 circa di lunedì scorso, alla guida della propria automobile ‘Suzuki SX4’, dopo aver compiuto un giro di ricognizione, avrebbe avvicinato Ilardi, che si trovava davanti ad un circolo di caccia di via Vittorio Emanuele e in pochissimi secondi dall’abitacolo dell’auto, avrebbe esploso contro di lui quattro colpi di pistola, forse un revolver calibro 38, colpendolo mortalmente con un proiettile nella zona lombare, per poi darsi alla fuga e rendersi irreperibile.

Sul luogo dell’agguato son stati trovati i frammenti di quattro ogive, tra cui quella con tracce di sangue che aveva oltrepassato il corpo di Ilardi. I militari hanno ritrovato l’auto utilizzata dal presunto assassino, di proprietà dello stesso Cosentino, al cui interno sono state trovate tracce di polvere da sparo.