I carabinieri del Noe di Catania, congiuntamente ai militari della compagnia di Palagonia, hanno operato il sequestro di una cava di tufo vulcanico condotta in maniera totalmente abusiva nel territorio di Palagonia, nonché di un autocarro e di un escavatore. Il provvedimento si inserisce nell’ambito della prosecuzione delle attività di controllo nel settore delle cave avviata già da diverso tempo nel territorio della Sicilia orientale.

Due aree scavate abusivamente per migliaia di metri quadrati

L’ispezione dei luoghi ha consentito di riscontrare che l’escavazione abusiva interessava due aree, di cui una di circa 10 mila metri quadrato e l’altra di circa 6 mila metri quadrati dove era presente anche un impianto di vagliatura e frantumazione degli inerti. La conduzione della cava abusiva è penalmente aggravata dal fatto che l’area in questione ricade nell’ambito del territorio sottoposto a vincolo paesaggistico e di interesse archeologico del territorio di Palagonia.

Due le denunce

Denunciati alla Procura della Repubblica di Caltagirone il titolare dell’azienda insieme al responsabile legale della ditta che aveva acquistato il materiale estratto abusivamente e trasportato senza alcun valido documento fiscale e di trasporto. In corso di quantificazione il materiale estratto nell’ordine di diverse decine di migliaia di tonnellate.

Sequestro convalidato dal Gip

Il sequestro, su richiesta da parte del magistrato della Procura di Caltagirone incaricato di indagare sull’episodio, è stato già convalidato dal Gip del tribunale di Caltagirone. Il valore complessivo del sequestro ammonta a circa 300 mila euro.

L’ultima operazione

Nel giugno scorso era stata individuata una discarica abusiva in un terreno di proprietà di un’azienda di autotrasporti di sottoprodotti di agrumi situata a Francofonte, nel Siracusano. Nell’area, vasta circa 2 mila metri quadrati, sono stati rinvenuti centinaia di metri cubi di terre e rocce da scavo, inerti ed altri rifiuti speciali quali fusti metallici e contenitori in plastica dismessi. Inoltre, “è stato accertato che il titolare sversava i reflui del lavaggio delle autobotti e, soprattutto, del loro interno direttamente su nudo terreno tanto da aver creato delle vaste pozze”. Il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Siracusa per  gestione illecita di rifiuti e discarica abusiva. Il sequestro è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa.

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