Patto per Catania: investimenti per 740 milioni di euro, ricadute occupazionali per almeno 5000 posti di lavoro tra diretti e indotto. Ma il programma operativo e finanziario da poco sottoscritto tra Comune di Catania e Presidenza del Consiglio dei Ministri è un libro dei sogni o una vera opportunità di lavoro e sviluppo?

Ci sarà bisogno di una cabina di regia per verificarne l’andamento, garantire la legalità e adeguarlo alle potenzialità del territorio. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori catanesi delle costruzioni hanno voluto appurarlo incontrando stamattina l’amministrazione comunale, con in testa il primo cittadino Enzo Bianco, prossimo sindaco anche della Città Metropolitana.

Per un programma così importante, con ricadute anche più vaste, le organizzazioni sindacali Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil sono scese in campo con le proprie segreterie provinciali, i direttivi e i consigli generali territoriali.

C’erano i segretari generali provinciali Giovanni Pistorìo (Fillea) che ha introdotto i lavori, Nunzio Turrisi (Filca) che li ha moderati, e Francesco De Martino (Feneal), nella sua duplice veste di segretario regionale della federazione; Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca, che ha concluso gli interventi sindacali; Santino Barbera, segretario generale Filca Sicilia; Franco Tarantino, segretario regionale Fillea.

Per l’amministrazione comunale, oltre al sindaco Bianco, c’erano gli assessori Luigi Bosco (Lavori pubblici) e Salvo Di Salvo (Urbanistica); l’ingegnere Fabio Finocchiaro, responsabile Alta Professionalità Manutenzioni Edilizie, al quale è toccato illustrare nel dettaglio il contenuto del Patto.

Nutrita anche la schiera dei rappresentanti delle organizzazioni professionali: il presidente Santi Cascone, ordine degli Ingegneri; il vice presidente Salvatore Fiorito, ordine degli Architetti; il tesoriere del Collegio dei Geometri, Agatino Puglisi; il presidente dell’Ente scuola edile, l’ingegnere Giuseppe Piana, in rappresentanza anche dell’Associazione dei costruttori.

Per Filca, Fillea e Feneal, «il Patto per Catania è un’operazione ambiziosa, un programma che serve a rilanciare l’economia attraverso gli investimenti ma è altrettanto importante per rivitalizzare la società e contribuire alla coesione sociale. Perché le costruzioni sono un motore efficace: ogni miliardo investito genera 17mila posti di lavoro e un giro di affari per oltre 3 miliardi».

«I progetti sono tutti esecutivi – ha sottolineato Pistorìo nella sua introduzione – ma sarà determinante la gestione dei tempi e del programma, che è stato rigidamente fissato: sono previste penalizzazioni sui scostamenti rispetto alle previsioni, ma anche premialità con altre opportunità per il territorio. Ed è per questo che il progetto non è statico ma dinamico e andrà adeguato permanentemente attraverso una programmazione costante. Noi vogliamo collaborare affinché questo sia reso possibile».

Della necessità di date e scadenze precise ha parlato anche De Martino. «Purtroppo – ha affermato – in Sicilia c’è una debolezza strutturale della classe politica, c’è l’incapacità di sfruttare appieno i fondi europei, c’è una questione legalità che va affrontata. Speriamo che le risposte in questo caso arrivino. Abbiamo bisogno di opere pubbliche utili, per esempio per mettere in sicurezza il territorio. E ci deve essere dialogo non solo con gli edili ma con tutte le altre associazioni».

Sarà importante la concertazione con le parti sociali e non solo. «Per questo preferiamo parlare di Patto “con” Catania – ha rimarcato Turrisi – perché l’amministrazione dovrà confrontarsi periodicamente con tutte le componenti del territorio, specie in chiave di città metropolitana, dalle forze sociali alle imprenditoriali fino alle municipalità coinvolte, per cogliere tutte le opportunità del Patto e trovare soluzioni adeguate. Concertazione e programmazione devono diventare metodi permanenti».

Una proposta caldeggiata anche da Rota che ha ribadito la necessità di «una cabina di regia, a cadenza periodica, dove il sindacato possa esercitare il proprio ruolo di vigilanza democratica».

Importante è la questione legalità. Per Scelfo «le opportunità di lavoro offerte dal Patto per Catania, assieme a quelle del Masterplan per il Mezzogiorno, serviranno a dare una risposta di legalità a territori che ne fanno grande richiesta. Per questo abbiamo grandi speranze, solo così possiamo costruire azioni positive per lo sviluppo e il rispetto della legge».

La proposta è stata accolta dal sindaco Bianco. «Il patto – ha concluso – è un investimento colossale con progetti che avranno ricadute su tutto il mondo produttivo. La cabina di regia con cadenza periodica verificherà lo stato di progresso dei lavori». Il sindaco ha quindi comunicato che la sede della Scuola Edile potrà essere ristrutturata, grazie alla concessione edilizia appena firmata.