Tre deputati di Leu hanno presentato una interrogazione al al ministro dello Sviluppo economico dopo la notizia che il gruppo farmaceutico Pfizer intende presentare un piano di 130 esuberi relativamente allo stabilimento di Catania. I parlamentari chiedono “se il ministro sia a conoscenza dei fatti e quali iniziative di sua competenza intende porre in essere con la massima urgenza per evitare una ennesima crisi occupazionale in Sicilia e la perdita di una struttura produttiva in un settore strategico quale quello farmaceutico come dimostrato anche dalla recente e ancora in corso crisi sanitaria per la diffusione della pandemia da Covid”.

Marano (M5s), “ottenuto da Regione tavolo su Catania”

“Un tavolo di crisi alla Regione, per affrontare il caso della Pfizer di Catania, sarà aperto in tempi rapidi. Abbiamo ottenuto l’impegno da parte dell’assessore al Lavoro, Scavone, che ho incontrato personalmente, oggi, in Ars, e che ha assicurato l’attenzione su questa vicenda. Ci sono in ballo ben 210 posti di lavoro e la serenità economica di altrettante famiglie siciliane e nessuno deve sottrarsi al proprio dovere”. Lo dichiara la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Jose Marano, che negli ultimi mesi ha seguito ogni sviluppo legato al  piano di licenziamenti annunciato dalla multinazionale farmaceutica per lo stabilimento produttivo etneo.

Jose Marano (M5S)

Jose Marano (M5S)

“La questione è stata portata all’attenzione del governo nazionale e del ministero dello Sviluppo economico – spiega Marano – e ci siamo già mossi attivando i nostri portavoce nazionali e il vice ministro Alessandra Todde. Però un primo, indispensabile passaggio è proprio l’istituzione di un tavolo di crisi regionale che conduca successivamente a un analogo tavolo nazionale presso il ministero dello Sviluppo economico. Purtroppo, fino a stamattina, le istituzioni regionali non avevano ancora preso posizione, nonostante numerose richieste che ho rivolto nelle scorse settimane e un’audizione in commissione Lavoro all’Ars, che non ha però sortito alcun effetto concreto. Tuttavia, oggi l’assessore regionale del Lavoro ha assunto un chiaro impegno in favore di questi lavoratori che rischiano da un momento all’altro di trovarsi in condizioni difficilissime. Il tavolo si farà a breve e sarà il primo atto per trovare una soluzione alla crisi, tutelare il più possibile i livelli occupazionali e dare garanzie e sostegno ai dipendenti sul loro futuro”.

Catalfo, “Catania non può subire altri colpi”

“Le scelte aziendali – aggiunge Nunzia Catalfo, senatrice M5S, già ministro del Lavoro e  componente della commissione Lavoro al Senato – condizionano fortemente l’equilibrio sociale del territorio. La provincia di Catania, così come tutta la Sicilia non possono permettersi di subire altri colpi. Ho sentito l’assessore regionale Scavone e continueremo a seguire la vicenda Pfizer assicurando in tutte le sedi istituzionali, a Palermo come a Roma, il doveroso confronto tra le parti. I lavoratori e le famiglie, nel momento di angoscia che purtroppo attraversano, devono sapere che la politica, a tutti i livelli, sta facendo la propria parte”.

Il tema, infine, approda anche alla Camera. “Ho presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico per chiedere urgenti chiarimenti sulle azioni che intende intraprendere per salvaguardare i lavoratori e sul piano industriale”, ha dichiarato il deputato nazionale M5S, Luciano Cantone.

La Pfizer, “Lavoriamo con sindacati per una soluzione”

La società Pfizer interviene con una nota “in riferimento a quanto riportato in questi giorni dagli organi di stampa sulla presunta comunicazione via WhatsApp delle posizioni in esubero nello stabilimento di Catania”, precisando che, “come previsto dalla normativa nazionale, l’azienda ha provveduto a trasmettere via email a Confindustria e ai sindacati, in data 7 febbraio, la lista di procedura di mobilità, conseguentemente all’annuncio durante gli incontri con gli stessi rappresentanti delle sigle sindacali svolti in data 3 febbraio”.

Inoltre, sottolinea che “contrariamente a quanto riportato, la suddetta lista non riporta, in conformità con le normative vigenti sulla procedura e sulla privacy, i nominativi dei lavoratori, ma soltanto la lista delle posizioni in esubero. Vogliamo sottolineare anche che l’app di messaggistica WhatsApp non costituisce assolutamente un canale ufficiale dell’azienda e non è stata utilizzata in alcun modo da Pfizer per diffondere comunicazioni ufficiali. In questa fase difficile, i colleghi sono la nostra priorità: stiamo lavorando insieme con le organizzazioni sindacali per valutare tutte le possibili opzioni in loro supporto. Continuiamo ora il dialogo instaurato con le organizzazioni sindacali per arrivare a una soluzione sui colleghi impattati”, conclude la nota.

Uil Catania,36 mld profitti e lavoratori usa e getta

“36 miliardi di profitti, 210 lavoratori usa e getta. Pfizer, c’è una logica in questa follia?!”. La frase spicca da oggi pomeriggio in uno striscione appeso ai balconi della Uil su via Sangiuliano. Vuole richiamare l’attenzione dei cittadini alla vertenza provocata dalla multinazionale con l’invio della lettera di mobilità per 130 dipendenti dello stabilimento cittadino e l’annuncio che non saranno rinnovati i contratti per 80 interinali e stagionali. Molti di loro, operai “di lungo corso” con prestazioni in somministrazione.

Stamattina, la segretaria generale della Uil etnea Enza Meli è rimasta a lungo dinanzi al sito Pfizer nella zona industriale incontrando lavoratrici e lavoratori. L’esponente del “Sindacato dei Cittadini”, che martedì parteciperà al sit-in del personale di Pfizer a viale Vittorio Veneto in concomitanza con il confronto azienda-sindacati, afferma: “Alcuni precari, uscendo dalla fabbrica a fine turno, hanno riferito che gli era stato chiesto di liberare gli armadietti entro venerdì, mentre per i dipendenti a tempo indeterminato si propone l’alternativa fra un trasloco forzoso con la famiglia ad Ascoli e la perdita del posto di lavoro. E molti raccontano di aver visto i colleghi in lacrime”. “Sono indignata – conclude Enza Meli – per le scelte di Pfizer, che qui dovrebbe investire e invece taglia. Ma fa rabbia anche il silenzio del governo nazionale e di quello regionale. Cosa deve succedere ancora perché qualcuno si ricordi di Catania e dei catanesi che rivendicano non  elemosine ma lavoro, dignità e rispetto?”.

Oggi, intanto, il segretario nazionale Uiltec Paolo Pirani è intervenuto nel corso della trasmissione “Sportello Italia” di Rai Radio1 per parlare del “caso-Pfizer Catania”. Pirani ha, tra l’altro, dichiarato: “L’azienda ha due siti in Italia. Uno, ad Ascoli, viene potenziato. L’altro, quello catanese, è progressivamente ridimensionato. Sono logiche che vanno al di là delle valutazioni sulle persone. Non è un caso che nell’avvio della procedura si fa esplicitamente riferimento a un progetto globale, chiamato Imex, per l’applicazione di un modello predefinito di organizzazione con procedure atte a creare il maggior profitto aziendale a discapito, spesso, dei lavoratori”.

“Così – ha aggiunto Pirani – nel momento in cui è venuta a cessare una commessa cinese per la fornitura di antibiotici, la Pfizer ha preferito dismettere due linee di produzione anziché procedere a una riconversione dello stabilimento. Esclusivamente, logica del profitto”.

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