Operazione contro i furti di acqua in Sicilia, il primo blitz ha dato riscontri nel Catanese dove è stato scoperto un prelievo di acqua abusivo. Una persona è stata denunciata per furto di acqua. Questo si preannuncia solo come partenza dei controlli a tappeto che riguarderanno tutte le aree di campagna siciliane.
Il riscontro
Il furto di acqua è stato scoperto per l’esattezza a Ramacca in località vallone Pezzotto Lemmiso. A procedere gli agenti del Noras, il nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia, che hanno rilevato un’attività sospetta nei pressi di questo vallone. In particolare è stata individuata una pompa ad immersione che intercettava l’acqua per portarla a una distanza di circa 900 metri in un fondo privato.
La denuncia
Il proprietario del terreno in cui veniva pompata l’acqua è stato individuato e denunciato. In questi giorni sono stati intensificati i controlli in tutti i corsi d’acqua della zona. Un’attività che è partita su espressa richiesta dell’assessorato regionale Territorio e ambiente. Le verifiche nelle ultime settimane sono state intensificate da parte del corpo forestale della Regione Siciliana. In particolare le attività di controllo sul territorio riguardano la distribuzione d’acqua irrigua.
I furti individuati nel Catanese
Nell’aprile scorso i carabinieri della compagnia di Catania Fontanarossa, supportati dal 12° reggimento Sicilia, hanno effettuato numerose verifiche, insieme al personale tecnico dell’Acoset, per contrastare il diffuso fenomeno delle truffe ai gestori di forniture del servizio idrico mediante allacci abusivi diretti alla rete pubblica. Contatori fermi e acqua dai rubinetti per quattro abitazioni ubicate in via Don Carlo Gnocchi laddove i carabinieri hanno denunciato i proprietari per furto aggravato. In particolare, una 65enne, un 63enne, un uomo ed una donna di 45 anni, tutti catanesi, hanno pensato di applicare il classico bypass al contatore dell’acqua dell’abitazione evitando così il ‘fastidio’ di pagare la bolletta all’Acoset i cui tecnici hanno stimato ingenti danni economici per la società erogatrice del servizio.
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