Due malviventi, con il viso coperto, tentano una rapina in un centro diagnostico ad Aci Castello, intorno alle 17 di questo pomeriggio. Vengono però bloccati e ne scaturisce una rissa, durante la quale perdono l’incasso rubato. I due ladri, prima di scappare a tutta velocità, scendono dallo scooter e picchiano chi sta cercando di impedirne la fuga.

La rapina a Caltanissetta

I poliziotti della sezione volanti della questura di Caltanissetta, in collaborazione con quelli del commissariato di pubblica sicurezza di Canicattì, hanno tratto in arresto un trentottenne, gravato da pregiudizi di polizia, nella flagranza di reato di rapina impropria, denunciandolo anche per minaccia. L’uomo, all’interno di un supermercato del capoluogo nisseno, è stato sorpreso da personale dell’attività commerciale mentre si aggirava con fare sospetto tra gli scaffali.

Le minacce al cassiere

L’uomo, che aveva riempito una borsa di merce, dopo aver minacciato il cassiere di bruciargli la macchina se avesse avvisato le forze dell’ordine, è uscito dal supermercato senza pagare, allontanandosi con l’autovettura. Sul posto è intervenuta una volante della polizia che, raccolte le testimonianze dei presenti, ha diramato la nota di ricerca del fuggiasco. Dopo gli accertamenti del caso, i poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza di Canicattì hanno intercettato l’uomo presso la propria abitazione, nella quale, a seguito di perquisizione hanno sequestrato 21 pezzi di parmigiano in confezioni termosaldate e 3 bottiglie di liquore di una nota marca, precedentemente prelevati dal supermercato.

Su disposizione del pubblico ministero presso la procura della repubblica di Agrigento il trentottenne è stato condotto agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Agrigento ha convalidato l’arresto e applicato all’uomo la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Rapina con pestaggio organizzata da fratelli e zio, arriva la condanna

Condanne definitiva per rapina e lesioni personali nei confronti di tre persone nel Nisseno. Sono state arrestate dalla polizia perché devono scontare 3 anni e 6 mesi di reclusione. Una quarta persona è stata arrestata in quanto condannata a scontare 7 mesi di reclusione per atti persecutori. Ad eseguire gli arresti i poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza di Gela. In totale quindi quattro ordini di carcerazione emessi dall’autorità giudiziaria per pene definitive.

Per la condanna relativa a rapina e lesioni ad essere arrestati in tre, zio e due fratelli gelesi. Il reato commesso ad Acate, nel Ragusano. Sono stati condannati dal tribunale di Ragusa oltre ai 3 anni e mezzo di reclusione anche alla pena pecuniaria di 1.500 euro di multa.

Una quarta persona arrestata, anche lui gelese, è stata condannata dal tribunale di Bolzano per atti persecutori. Dopo gli adempimenti di rito, tutti gli arrestati sono stati trasferiti dagli agenti della polizia di Stato nella casa circondariale di Gela.

Articoli correlati