- La polizia ha effettuato tre arresti nel capoluogo etneo
- Le indagini hanno permesso agli agenti di risalire ai presunti autori
- La vittima colpita a calci e pugni, costretta a consegnare il portafoglio e la busta
Aveva vinto una cospicua somma di denaro in una sala scommesse a Catania il 3 agosto dello scorso anno ma, dopo aver riscosso, era stato vittima di una rapina da 11mila euro.
Vittima colpita a calci e pugni
La vittima si opponeva al delinquente ma veniva colpito, con pugni e calci e quindi costretta a consegnare il proprio portafoglio e la busta contenente la somma poco prima vinta che, sommata ad altro denaro già in suo possesso, ammontava a circa 11.000 euro. Dopo la rapina, il malvivente, atteso sul posto da un complice a bordo di uno scooter, si dileguava per le vie limitrofe facendo perdere le proprie tracce.
Gli arresti della polizia
La polizia dei commissariati Centrale e San Cristoforo ha arrestato nel capoluogo etneo tre persone ritenute autori di tale rapina eseguendo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Catania sezione del Giudice Indagini Preliminari. Gli arrestati sono R. C., di 35 anni, F. L., di 53, e C. P. R., di 47. Tutti e tre di Catania e tutti e tre pregiudicati.
Le immagini di videosorveglianza decisive
Dopo aver acquisito la denuncia, il personale della squadra di polizia giudiziaria avviava le prime indagini per l’individuazione degli autori. Dalla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza del centro scommesse si appurava, al momento del ritiro della vincita, la presenza, nella sala scommesse, di un noto pregiudicato intento a giocare ai video poker proprio nelle vicinanze della cassa. Particolare che non sfuggiva al personale dipendente era la circostanza che il noto pregiudicato usciva dal centro scommesse quasi contemporaneamente al momento in cui usciva il vincitore delle somme.
Il proseguimento delle indagini
Nel prosieguo delle indagini, dopo una ricognizione sui luoghi in questione, venivano acquisite ulteriori immagini dei sistemi di video-sorveglianza presenti nella zona ove si erano svolti i fatti delittuosi, che permettevano di indentificare, tramite un accurato e scrupoloso esame incrociato dei frammenti video, il secondo responsabile grazie al fotogramma del suo scooter, utilizzato per la fuga ed individuato attraverso la targa visibile.
Uno dei tre rapinatori “tradito” dal tatuaggio
Per l’identificazione del terzo rapinatore, non passava inosservato al personale dipendente un vistoso tatuaggio al braccio di questi, immortalato dalle videocamere di esercizi commerciali ed abitazioni della zona, nell’atto del vano tentativo di costui di nascondere con la mano la targa dello scooter al momento della fuga. Ulteriori e approfonditi accertamenti sui tabulati telefonici, della banca dati in uso alle forze di polizia e i successivi riscontri sulle utenze telefoniche in uso ai tre malviventi, consentivano agli investigatori di ricostruire la vicenda nei suoi dettagli e di procedere ad una loro identificazione certa, quali rapinatori, ciascuno con il proprio ruolo, che avevano agito con spregiudicatezza nei confronti del malcapitato.
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