Carabinieri del comando Tutela lavoro-Nil di Catania hanno scoperto 11 lavoratori impiegati in ‘nero’ in una casa di riposo per anziani, sette dei quali percepivano il reddito di cittadinanza.

Complessivamente nella una struttura ricettiva, gli investigatori hanno identificato 15 lavoratori, di cui 11 in nero. Tra questi, 7 percepivano il “Reddito di Cittadinanza” in quanto, con falsa attestazione all’INPS, sostenevano di trovarsi in stato di bisogno.

Le indagini, durate alcuni giorni e supportate da attività di osservazione e pedinamento, hanno consentito di documentare, secondo l’accusa, che i 7 soggetti venivano impiegati in attività per lo più in orari notturni, così da ridurre la possibilità di essere smascherati. Agli stessi venivano corrisposte retribuzioni non conformi ai contratti collettivi del settore, non erano formati ed informati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro né venivano sottoposti a visite mediche attestanti l’idoneità.

Gli indebiti percettori di “Reddito di Cittadinanza” sono stati deferiti alla Procura Distrettuale, le carte magnetiche Postamat sono state sequestrate, con la conseguente comunicazione all’INPS, per la decadenza dal beneficio ed il contestuale recupero delle somme, per un ammontare di 32.000 euro.

Ma non basta. Il datore di lavoro aveva installato un impianto di videosorveglianza per controllare i dipendenti (che fossero in regola o in nero) e per verificare l’andamento dell’assistenza agli anziani senza aver preventivamente richiesto l’autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro così come prevede la legge. Anche per questa violazione di legge e di contratto è stato denunciato come pure   dovrà pagare sanzioni amministrative per un ammontare di 93.000 euro e versare contributi assicurativi e previdenziali per 20.000 euro.

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