“L’intesa per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici è stata una vera e propria impresa, che aiuterà l’economia sul versante dei consumi interni. Ora, però, sono altrettanto necessari investimenti mirati nell’industria perché si realizzi una concreta ripresa”.
Parole di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, che è intervenuto a Catania durante i lavori dell’Attivo regionale dei delegati del sindacato dei metalmeccanici. Con Palombella e con il segretario siciliano Uilm Silvio Vicari, presente alla riunione il segretario generale della Uil di Catania, Fortunato Parisi, che nel suo intervento ha sottolineato “la spinta decisiva della Uil di Carmelo Barbagallo e della Uilm per raggiungere unitariamente il risultato della firma di molti contratti di categoria, necessari per restituire potere d’acquisto a tantissimi lavoratori del pubblico impiego e delle aziende private”.
Al tavolo di presidenza anche Matteo Spampinato e Giuseppe Caramanna, la Uilm siciliana ricorda “l’impatto maggiore che la crisi ha avuto sulle aziende meridionali con la perdita di migliaia di posti” e rivendica “una precisa strategia per il Sud che nella nostra Isola deve avere come priorità il concreto avvio di opere infrastrutturali, volano della ripresa”.
Il segretario della Uilm etnea, Spampinato, ha aggiunto: “Catania rappresenta con aziende come STM, Micron, 3 Sun e Leonardo il più importante polo industriale siciliano. Va rafforzato e sviluppato, accelerando le nuove produzioni e incentivando con iniziative specifiche il comparto dell’alta tecnologia. Università e ricerca sono il valore aggiunto che questa terra può offrire all’impresa, perché si possa andare oltre la crisi e offrire opportunità ai giovani. Blocchiamo l’esodo, che sta impoverendo la Sicilia e il Paese!”.
Ai delegati Uilm, infine, s’e’ rivolto ancora Rocco Palombella affermando: “Soprattutto il Meridione ha bisogno di una scossa utile alla crescita economica, possibile se si riusciranno a utilizzare i fondi comunitari 2014-2020, le risorse del Fondo sviluppo e coesione, le disponibilità dei Patti sottoscritti con le Regioni del Sud e le Città metropolitane e tutti gli altri interventi nazionali in corso o programmati nelle aree del Mezzogiorno. Pure le forze imprenditoriali del Mezzogiorno, però, dovranno dimostrarsi all’altezza della sfida cui anche il Sud è chiamato con il programma per l’Industria 4.0”.
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