Un extracomunitario del Mali di 18 anni, proveniente da un centro di accoglienza nell’agrigentino e precedentemente ricoverato , è stato urgentemente sottoposto ad intervento chirurgico presso il presidio Garibaldi Nesima di Catania per l’aggravarsi di una patologia infettiva all’orecchio sinistro.

Ricoverato in un primo momento presso la Divisione di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Agrigento, il giovane migrante ha sviluppato un importante ascesso cerebrale, tale da provocare un evidente stato confusionale nonché una fase di precoma con crisi convulsive, con serie conseguenze per la vita stessa del paziente.

Questa condizione ha richiesto l’immediato trasferimento all’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania, diretta dal dott. Nando Raso, dove è stato urgentemente sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico.

La patologia era grave al punto che l’infezione aveva completamente eroso tutto il distretto osseo che separa l’orecchio dall’encefalo e distrutto sia l’organo uditivo, ovvero la coclea, che l’organo dell’equilibrio, cioè il labirinto.

Il caso, oltre alle difficoltà di ordine clinico, presentava delle criticità di tipo organizzativo, in quanto il giovane paziente non era in grado di comunicare, nei momenti di lucidità, con i medici dell’ORL di Catania, parlando solo la sua lingua, il Bambara, e non esistendo un’anagrafe nel Mali onde poter risalire ai dati del giovane o a suoi eventuali parenti.

Per tali motivi è stato necessario contattare l’agenzia a Roma dotata di interpreti che, in simultanea con i medici di reparto e con gli anestesisti, hanno illustrato al paziente la patologia da cui era affetto ed il tipo di trattamento chirurgico e medico indispensabile per la sua vita. I controlli TC effettuati nel post operatorio mostrano una risoluzione del quadro clinico, comprovato dalla completa ripresa fisica del giovane paziente.

La cultura dell’accoglienza – ha detto il direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Fabrizio De Nicola – si fa anche con la buona sanità, nel pieno rispetto dei principi enunciati dall’art. 32 della Costituzione. Siamo orgogliosi dei nostri professionisti e dei risultati raggiunti attraverso la multidisciplinarietà”.

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