Il segnalatore alla sala imbarchi dell’aeroporto Fontanarossa di Catania scatta e finisce per mettere nei guai il passeggero con un bel po’ di cocaina al seguito. Gli occhi delle forze dell’ordine sono caduti su di lui quasi per caso. Al momento del passaggio in zona bagagli il segnalatore dei metalli si attiva. Un giovane appena maggiorenne viene perquisito e vengono fuori tre involucri con la droga.

L’intervento della polizia

La polizia è intervenuta all’aerostazione di Catania nei confronti di un passeggero, con doppia cittadinanza, residente a Catania. A finire nel mirino un giovane, C. M. di 18 anni. La Procura ha disposto l’arresto, fermando quindi le intenzioni del giovane di dirigersi a Venezia. In possesso del 18enne all’interno dell’aeroporto trovati tre involucri contenenti un ingente quantitativo di cocaina del peso complessivo di circa 230 grammi.

La segnalazione acustica

Il passeggero, poco più che maggiorenne, stava accedendo alla sala imbarchi. Transitando dal portale d’accesso utilizzato per i controlli ordinari di sicurezza faceva scattare la segnalazione acustica. Ad accendersi il dispositivo radiogeno, che segnalava la presenza di oggetti in metallo sulla sua persona.

La perquisizione

A quel punto scattavano mirati e accurati controlli, operati da personale della polizia di frontiera, funzionari doganali dei  Monopoli e della guardia di finanza. Le verifiche all’interno dello stesso aeroporto permettevano, in seguito alla perquisizione personale sul passeggero, di individuare la cocaina. A saltare fare, ben nascosti, tre involucri contenenti cocaina. La perquisizione, estesa anche agli altri effetti personali, permetteva di rinvenire denaro in contante e valuta straniera.

La droga nella vagina

Non è certo la prima volta che all’aeroporto Catanese scattano arresti per droga. Solo per citare l’ultimo caso singolare, i carabinieri della stazione hanno arrestato in flagranza di reato una 31enne di Pozzallo, del ragusano. L’accusa era di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Per nulla facile per i carabinieri riuscire a individuare lo stupefacente. La giovane infatti, per provare ad eludere i controlli, aveva nascosto un ovulo all’interno della vagina. Solo l’intuito dei militari è stato in grado di poter arrivare al necessario controllo. La donna è apparsa molto nervosa, e questo sicuramente l’ha tradita.

Articoli correlati