Dopo lo sblocco della strategia aree interne (Snai) per la Val del Simeto, che sarà ufficializzato l’11 luglio con la firma dell’accordo tra la Regione e i sindaci dei comuni interessati (Adrano, Biancavilla e Centuripe) portando nella zona 32 milioni per interventi sulle infrastrutture e i servizi, la Cgil Sicilia, con la segretaria regionale Monica Genovese, chiede che “si proceda con rapidità anche per le altre aree individuate dalla Strategia nazionale per le aree interne”.
Il sindacato ha scritto al presidente della III commissione dell’Ars per chiedere di “verificare in un incontro, alla presenza anche dell’assessore competente, lo stato di avanzamento di tutte le cinque aree Snai siciliane, posto che serve recuperare i ritardi accumulati nella definizione e per il via libera a progetti mirati a dare risposte a coloro che vivono in queste aree e non fruiscono pienamente dei diritti fondamentali quali l’istruzione, la mobilità e la salute”.
“Lo sblocco della prima strategia è un fatto importante – afferma Genovese – ma non ci si deve fermare qui. Non comprendiamo perché ad esempio non sia stato ancora firmato l’Apq (accordo di programma quadro) della strategia delle Madonie, approvata ad aprile del 2017, col risultato del mancato avvio delle attività previste”.
Scrive ancora la Cgil: “Le altre 3 strategia , Calatino, Nebrodi e Sicani sono ancora ferme tra la stipula delle bozze e i preliminari delle strategie”.
Genovese sottolinea che “si tratta di interventi di grande importanza per le aree interessate, per il loro rilancio, per evitare lo spopolamento garantendo a chi vive in questi territori diritti fondamentali . Come Cgil- conclude- continueremo la nostra battaglia e proseguiremo con l’attività sul territorio affinché le opportunità offerte dalla Snai non vadano disperse.
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