A Santa Maria di Licodia (CT) in seguito ad alcuni controlli in un bar da parte dei Carabinieri è stata scoperta una sala giochi abusiva. E’ scattata, oltre il sequestro di tutte le apparecchiature utilizzate per scommettere online in modo del tutto abusivo e senza alcuna autorizzazione, anche la maxi sanzione al titolare del bar. La multa ammonta a circa 100 mila euro. Ma potrebbe salire fino a toccare la maxi cifa di 512 mila euro.

Videogiochi non autorizzati nel bar

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia e il personale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli hanno effettuato dei controlli ispettivi in un bar sito nella centrale Via Vittorio Emanuele, smascherando la gestione illegale di un’attività di gioco. In particolare i militari dell’Arma e i funzionari della Sezione Operativa di ADM di Catania, hanno rinvenuto, accesi e funzionanti, quattro “apparecchi videogiochi” privi di qualsiasi autorizzazione e codici identificativi, nei quali erano stati installate schede elettroniche che consentivano giochi da casinò, con vincita in denaro.

Il gioco su piattaforme all’estero

In fondo al locale, in un’altra stanza, sono stati poi trovati sei personal computer adibiti al gioco d’azzardo su piattaforme internet estere. Qui un cliente, intento a scommettere sulle slot-machine virtuali, era talmente concentrato sull’andamento delle puntate, da non rendersi neanche conto della presenza dei Carabinieri.

Scatta il sequestro e la maxi sanzione

Tutte le apparecchiature sono state sequestrate amministrativamente, compreso l’importo di 195 euro in monete trovate all’interno dei videogiochi, quali proventi degli incassi delle giocate. Varie le sanzioni comminate al gestore del bar per un totale di 100.000 euro che, qualora non pagati entro 60 giorni, potranno salire fino a 512.000 euro. “L’operazione – dicono i Carabinieri in una nota – conferma il legame tra l’Arma dei Carabinieri e l’Agenzia Dogane e Monopoli nella lotta al grave fenomeno della ludopatia, attraverso il contrasto al gioco illegale”.

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