I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Piazza Dante hanno denunciato un commerciante cinese di 37 anni per commercio di prodotti con segni falsi e frode in commercio.

Nel corso di un servizio di controllo del territorio i militari, avendo notato l’apertura al pubblico di un esercizio commerciale nella giornata domenicale di prodotti di provenienza asiatica, hanno provveduto ad effettuare un accurato controllo.

All’interno del negozio i militari hanno rinvenuto circa 15 mila mascherine chirurgiche prive di certificazione sanitaria, nonché altro ingente materiale privo del prescritto marchio “CE”.

Il titolare del negozio, per le violazioni commesse in materia di contenimento epidemico, è stato tra l’altro anche sanzionato con la chiusura provvisoria per 5 giorni dell’attività.

Il sequestro di stamane delle mascherine a Catania non è purtroppo un episodio isolato.
Innumerevoli in queste settimane di emergenza da Covid19 i sequestri di dispositivi di protezione individuale non a norma.

Appena ieri, a Rosolini, nel Siracusano, i carabinieri del Nas hanno sequestrato 386 mascherine irregolari trovati nella disponibilità di una azienda operante nel settore commerciale dell’impiantistica. La merce, del valore commerciale di circa 1000 euro, non aveva le indicazioni in lingua italiana o dei paesi dell’Unione europea, così come previsto dal Codice del consumo, per cui il proprietario è stato sanzionato.

La segnalazione, in merito ai dispositivi presenti in questa azienda, è arrivata nei giorni scorsi e così i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Ragusa, ha provveduto a compiere delle verifiche per accertare se quei sospetti corrispondessero al vero. Il titolare è stato sentito dagli inquirenti per risalire alla sua fonte di approvvigionamento, allo scopo di accertare se altre imprese stanno facendo uso di queste mascherine irregolari.
La settimana scorsa era finita in una bufera giudiziaria l’ex presidente della Camera dei Deputati Irene Pivetti, indagata dalla Procura di Siracusa per frode in commercio ed immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza che ha alzato un velo su un traffico internazionale di mascherine tra l’Italia, la Sicilia e la Cina.

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