- La holding di “Nonna Vincenza” nel mirino della Finanza
- Scatta il sequestro all’imprenditore Paolo Pistone
- Sequestrati beni per oltre 500 mila euro tra appartamenti, terreni e conti correnti
I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale, nei confronti di Paolo Pistone, sottoposto a indagini, in qualità di socio e amministratore di PAS srl, una holding che gestisce, tra l’altro, la catena di negozi di pasticceria con il marchio “Nonna Vincenza”.
Sequestro di beni per 521 mila euro
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica etnea riguardano l’omesso versamento delle ritenute operate, quale sostituto d’imposta, nei confronti del personale dipendente con riferimento all’anno 2016. Sono stati sottoposti a sequestro un’abitazione, terreni e disponibilità finanziarie per oltre 521 mila euro.
Le indagini dopo la segnalazione dell’Agenzia delle Entrate
Le indagini sono state originate da una segnalazione arrivata dalla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle entrate. I successivi approfondimenti, svolti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania, hanno consentito di accertare che Pistone, in qualità di rappresentante di PAS srl, ha omesso di versare, per conto della predetta società, le ritenute relative all’anno 2016.
La decisione del Gip di Catania
Il Gip ha così disposto il sequestro della somma di 521 mila euro, quale provento del reato tributario contestato. Sequestrati un appartamento a Catania, un terreno con relativo fabbricato agricolo sito ad Avola e disponibilità finanziarie su conti correnti delle società riconducibili allo stesso imprenditore. Il Tribunale di Catania, in sede di riesame, ha di recente confermato integralmente il sequestro operato nei confronti dei beni dell’indagato.
La nota dei legali dell’azienda
“La Pas Srl e il suo titolare, Paolo Pistone, ormai da alcuni anni sta affrontando una crisi economica originata da diversi fattori: non da ultimo, l’essere la società rimasta vittima di condotte antigiuridiche rispetto alle quali sono già state intraprese tutte le necessarie azioni giudiziarie”. Lo affermano, in una nota, gli avvocati Salvatore Ganci e Pierpaolo Parisi, legali dell’imprenditore che gestisce anche la nota pasticceria ‘Nonna Vincenza’ a cui la guardia di finanza di Catania ha sequestrato beni per oltre 521 mila euro per omesso versamento delle ritenute nei confronti del personale dipendente del 2016. “Sin dal 2018 la Pas Srl ha concordato con l’Amministrazione Finanziaria – precisano i penalisti – un piano di rateizzazione del debito, corrispondendo, ad oggi, in favore dell’Erario, una somma superiore al milione di euro. Il Tribunale del riesame, appurata l’esistenza di preesistenti pagamenti effettuati dalla Pas Srle, ha riformato l’originario provvedimento di sequestro, riducendo l’importo oggetto della misura cautelare. Gli eventi occorsi in conseguenza della pandemia hanno, tuttavia, fortemente aggravato la situazione societaria, impedendo di fatto alla stessa di proseguire il proprio percorso di azzeramento del debito”. “Il provvedimento di sequestro preventivo – sottolineano i legali – interviene a valle di una iniziativa già intrapresa da Pistone e ratificata dall’Autorità Giudiziaria. Va da sé che, pertanto, nessun intento fraudolento può essergli attribuito, giacché – già diversi mesi prima della notifica del provvedimento di sequestro – lo stesso aveva destinato il proprio patrimonio personale ad esclusiva salvaguardia della società. L’obiettivo della Pas Srl – aggiungono – è stato sempre quello di tutelare dipendenti, fornitori e creditori tutti da ogni rischio; e ciò, nonostante ad oggi la prosecuzione del percorso di risanamento intrapreso sia stata messa a dura prova dalla grave crisi economica conseguente la pandemia e dai comportamenti illeciti perpetrati in suo danno. A tale ultimo riguardo, si auspica che l’Autorità Giudiziaria, cui peraltro è stato già indirizzato formale atto querelatorio – conclude la nota – possa far luce sulle vicende che hanno contribuito, e non poco, ad aggravare la crisi in cui versa la Pas Srl, facendo luce su condotte che hanno determinato perdite di fatturato per diversi milioni di euro”.
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