Dimezzato il numero dei lavoratori che operano nel settore delle Costruzioni a Catania. Oltre 15 mila in meno in otto anni. Dal 2008 ad oggi gli occupati sono scesi da 30 mila a 14.300. Un calo del 51,9%. Per quanto riguarda il settore Costruzioni (ovvero il ramo Edilizia più le imprese che si occupano di installazioni), dal 2009 ad oggi sono 1.096 in meno (-18,4%).
È questo uno dei dati che emerso questa mattina ad Acireale nel corso del secondo appuntamento di Edilcassa Sicilia, organizzato per celebrare il ventennale della sua fondazione. Un focus sullo stato di salute delle imprese artigiane di Catania, dal quale emergono dati non certo positivi.
Sono 6.766 i lavoratori nelle imprese attive artigiane delle Costruzioni a Catania. Queste rappresentano il 44,4% del numero complessivo di occupati nel settore e il 19,9% dei 33.999 lavoratori che operano in tutte le imprese artigiane del settore presenti in Sicilia.
Parlando di lavoro, viene alla luce un altro dato negativo. Ed è quello che riguarda il tasso di occupazione irregolare in Sicilia dove nel settore delle Costruzioni, è pari al 23,5%. Superiore di 5,4 punti rispetto al tasso di irregolarità nazionale del 15,1%.
A Catania, in particolar modo, si stima che siano oltre 4 mila le unità irregolari che prestano servizio nel comparto delle Costruzioni.
Nei primi tre mesi del 2017, nelle Costruzioni a Catania si contano 4.851 imprese artigiane, pari al 44,9% delle 10.800 imprese totali che operano nel settore e al 22,8% delle imprese artigiane delle Costruzioni presenti in tutta la Sicilia. Nel 2016 le imprese del settore diminuiscono del 2,5%, calo meno accentuato rispetto alle variazioni tendenziali con segno meno registrate negli ultimi 4 anni.
Un dato positivo, invece, si registra per quanto riguarda il numero delle imprese artigiane nell’Edilizia. Nei primi tre mesi di quest’anno l’emorragia si è fermata, registrando non un calo delle imprese ma una tenuta, con un tasso di variazione del -0,4%. Un valore che permette di registrare a Catania la dinamica migliore dell’artigianato nell’Edilizia. In Sicilia.
“La crisi ha un peso non indifferente per le nostre imprese – ha detto Antonio Barone, presidente provinciale Confartigianato Imprese Catania –. Investe tutto l’indotto collegato al settore delle costruzioni: dai falegnami ai piastrellisti, dagli elettricisti alle aziende che si occupano di infissi”.
A Catania largo ai giovani. Nel 2016 sono 670 le imprese artigiane delle Costruzioni gestite da giovani under 35, pari al 13,9% del totale, incidenza più alta registrata tra le nove province siciliane.
Tra i tanti dati con il segno meno, c’è anche un dato positivo. Ed è quello che riguarda le compravendite residenziali. In provincia di Catania, al quarto trimestre 2016 si registra per il quinto trimestre consecutivo un trend: +18,6% (> rispetto al +11,8% registrato a livello medio regionale).
“Il 73,5% delle case nella provincia sono state costruite oltre 35 anni fa – ha spiegato Francesco Grippaldi, presidente regionale Anaepa Sicilia –, prima del 1981, e il 25,3% sono in cattive condizioni. Un dato che fa riflettere perché uno slancio al settore potrebbe essere dato proprio con le ristrutturazioni. Sfruttando anche le agevolazioni fiscali. Bisognerebbe però dimezzare i tempi del rimborso per i committenti, e attestarsi sui 5 anni e non 10 come previsto attualmente”.
La Sicilia, dopo la Campania, registra l’intensità più bassa di utilizzo delle detrazioni per spese di recupero del patrimonio edilizio e interventi finalizzati al risparmio energetico. Misurata in rapporto al reddito imponibile, pari mediamente allo 0,12%, inferiore rispetto allo 0,73% registrato a livello medio nazionale.
Un’ultima nota riguarda il credito. A marzo 2017, in provincia di Catania, il 13,1% dei prestiti alle imprese sono stati concessi alle imprese delle Costruzioni. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i finanziamenti erogati alle imprese delle Costruzioni risultano in diminuzione del 17,7%. A fine dicembre le sofferenze delle imprese delle Costruzioni incidono sugli impieghi del settore per il 39,5% (<41,2% rilevato a livello medio regionale).
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