E’ stato convalidato il fermo di Giovanni Pasqualino Di Benedetto, 27 anni, l’uomo che avrebbe dato vita adf una sparatoria ed è accusato dell’omicidio di un giovane albanese e del tentato omicidio di un altro soggetto a Catania. La Procura Etnea, che sta coordinando le indagini della polizia, ha emesso il decreto anche per le accuse di porto e di illegale detenzione di armi. Secondo gli inquirenti sarebbero stati raccolti elementi probanti a carico di Di Benedetto, ancora ricercati i presunti complici.

Uno dei due si è salvato perché la pistola si è inceppata

Il 27enne è pregiudicato per rapina aggravata, estorsione e furto. Al momento era sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Dalla prima ricostruzione dei fatti è stato appurato che Di Benedetto ha sparato lo scorso 30 giugno all’albanese, deceduto il successivo 3 luglio, in un appartamento dell’Iacp di Catania nel rione Nesima. Ed allo stesso modo ha gravemente ferito un catanese. Un raid che si è interrotto solo perché l’arma che il giovane aveva in pungo si sarebbe inceppata. L’albanese morto, nel tentativo di sfuggire ai colpi di pistola, si è lanciato dal balcone al 2° piano di casa. la caduta però gli ha causato gravi lesioni e la morte.

Rinvenuta la pistola

La  polizia aveva cinturato tutta l’area in cui era avvenuta la sparatoria. Agenti della squadra mobile e quelli specializzati della polizia scientifica hanno effettuato un’accurata ispezione. Hanno rinvenuto una pistola semiautomatica calibro 38, tre bossoli e cinque proiettili dello stesso calibro. Di Benedetto, dopo la sparatoria, si era reso irreperibile determinando l’esigenza di emissione del fermo. Le indagini sono tuttora in corso anche per risalire alle motivazioni della sparatoria. Pare comunque che si tratti di un possibile regolamento dei conti nell’ambito della criminalità.

Il possibile movente

Secondo quanto si è appreso il movente della sparatoria sarebbe da collegare a un contenzioso economico tra il fermato e l’altro italiano, al quale era completamente estraneo il giovane albanese. E’ stata esclusa la pista, vagliata in un primo momento, di un’occupazione abusiva della casa, che era in uso a una donna morta da cinque anni.

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