“I Tribunali non possono diventare ‘sentenzifici’, in quanto volti a garantire la massima rapidità possibile della decisione, perché, altrettanto, devono assicurarne la correttezza. Va scongiurato il pericolo di ‘sentenze a catena di montaggio’ e della celebrazione del numero in sé delle stesse, a detrimento della giustizia sostanziale, che è l’obiettivo primario che il sistema deve garantire, stante la posizione di terzietà del Giudice”.

Lo afferma il presidente del Tar di Catania, Pancrazio Maria Savasta, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, ricordando che “come già evidenziato l’anno scorso, la tendenza del Legislatore è quella di ottenere sentenze rapide, imponendo ritmi insostenibili in considerazione delle risorse assegnate”.

Il presidente Savasta sottolinea che il Tar di Catania anche nel 2018 “ha superato abbondantemente l’obiettivo dell’abbattimento del 10%” delle controversie pendenti, nonostante “organici di magistratura e segreteria ridotti ancora ai minimi”.

Come numero di ricorsi totali definiti la sezione di Catania, con 10.479 provvedimenti pubblicati, al netto delle ordinanze (pari a ulteriori n. 1.229), si colloca anche quest’anno al secondo posto dopo il Tar Roma, il cui organico, come è noto, è di gran lunga superiore a quello del nostro Tribunale amministrativo regionale”. Lo afferma ancora il presidente del Tar di Catania.

Nel 2018 il Tar di Catania, segnala il presidente Savasta, ha “ridotto le controversie in attesa di definizione di 8.526 unità, pari al 10,44% in più rispetto al 2017 (7.720) e al 29,59% in più, in termini assoluti, raggiungendo e superando abbondantemente anche quest’anno l’obiettivo dell’abbattimento del 10%, indicato dalla deliberazione del 15 settembre 2011 del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa”.

“Al 31 dicembre 2018 risultavano infatti pendenti – sottolinea Savasta – 21.367 ricorsi contro i 27.690 pendenti al 31 dicembre 2017, mentre ne sono stati introitati ulteriori 2.203. Catania si colloca così nella fascia alta dei Tribunali amministrativi ‘virtuosi’, realizzando altresì anche quest’anno la più alta variazione percentuale di abbattimento delle pendenze con la chiusura nel corso del 2018, come detto, di 8.526 dei ricorsi che risultavano aperti a fine 2017”.

“Per questo importante risultato – osserva il presidente del Tar di Catania – va ribadito il plauso e il convinto ringraziamento al personale amministrativo, che si è indistintamente impegnato sotto la guida attenta dei dirigenti e dei Presidenti della Sezione, nonché ai Colleghi Magistrati, che, nonostante la grave carenza di organico e la complessità delle questioni spesso assegnate, si sono prodigati nella quasi totalità, assumendosi oneri ben più rilevanti di quelli strettamente stabiliti dalla delibera di carichi di lavoro. Detti risultati – osserva Savasta – sono stati possibili grazie anche alla particolare abnegazione dei Presidenti, che, oltre ai compiti istituzionali, si sono fatti carico anche della redazione delle decisioni, oltre che alla decretazione prevista per la chiusura del processo al di fuori della sede collegiale. Rispetto all’anno precedente – rileva il presidente del Tar di Catania – vi è stato un aumento delle sentenze, attestatesi nel numero di 1.873, di cui 297 in forma semplificata, anche in verità per effetto delle udienze straordinarie rivolte allo smaltimento dell’arretrato”. “Risultati raggiunti – sottolinea Savasta – con gli organici di magistratura e di segreteria ancora ridotti ai minimi”.