L’assemblea degli enti soci del Teatro Stabile fissata per stamattina a Catania, è saltata per l’assenza della Regione Sicilia, socia all’80 per cento,  della Provincia regionale e dell’Ente teatri di Sicilia. Presenti solo due dirigenti del Comune di Catania. Lo comunicano le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil, e Ugl, e le relative sigle di categoria dello spettacolo e della comunicazione, ossia Slc, Fistel, Uilcom, Ugl spettacolo.

L’assemblea sarebbe dovuta servire a scegliere e programmare le iniziative legate all’ approvazione del bilancio preventivo  che dovrebbe permettere lo sblocco dei dodicesimi della Regione, nonché la rateizzazione del DURC, grazie alla quale si potrebbe entrare nel merito del fondo di rotazione a disposizione dei teatri che garantisce i loro debiti.

In poche parole, per accedere ai 400 mila euro ministeriali e ai 307 mila euro giacenti alla Regione e recuperare gli stipendi dei lavoratori bloccati da 5 mesi.

Dichiarano i rappresentati sindacali: “Ciò che è accaduto è difficilmente classificabile. Solo l’assemblea dei soci potrà sbloccare alcuni passaggi chiave necessari per garantire nuovamente gli stipendi ai lavoratori e dunque la normale e dignitosa ripartenza delle attività teatrali”.

“Non presentarsi e annullare una riunione così importante in un momento storico drammatico, può volere dire solo due cose: o si è interessati a distruggere lo Stabile di Catania, oppure non si è ancora compresa l’entità di ciò che accade sulla pelle dei lavoratori e della città“, prosegue la nota congiunta dei sindacati.

“In qualunque caso – concludono – ci troviamo di fronte ad una irresponsabilità persino impossibile da commentare. Ciò avviene a pochi giorni di distanza dalla diffusione pubblica  dei numeri del debito, e della consegna dei documenti ufficiali in Prefettura”.

I lavoratori dello Stabile sono in occupazione permanente da nove giorni.

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