Una bambina è stata sequestrata nel Catanese. Persone armate l’avrebbero prelevata mentre era con un familiare a Piano di Tremestieri. La piccola compirà cinque anni a luglio.

La denuncia ai carabinieri

La denuncia è stata presentata ai carabinieri della Tenenza dei carabinieri di Mascalucia, dove abita la madre. La notizia del sequestro, che gira sui social, è stata confermata dalla Procura di Catania che ha aperto un’inchiesta delegando le indagini ai militari dell’Arma.

Notizia gira sui social

La notizia, accompagnata dalle generalità e da una foto della piccola sequestrata, gira sui social ed è diventata virale. Sul post si legge che è “stata rapita zona Piano Tremestieri verso le 15” e che “i probabili autori” sarebbero “tre persone incappucciate a bordo di auto” di cui “non si conosce modello colore e targa”. Secondo indiscrezioni, non confermate, i carabinieri starebbero eseguendo accertamenti su una vettura abbandonata a Tremestieri.

Ad Enna il sequestro della sorella

In Sicilia da tempo non si verificano episodi del genere. Un caso di sequestro, comunque abbastanza differente da questo avvenuto nel Catanese, si verificò nel settembre dello scorso anno a Enna dove si visse un pomeriggio di terrore. Un uomo aveva sequestrato la sorella e si era barricato in casa con lei nel tentativo di estorcere denaro al padre che si era rifiutato di dargliene. L’autore dell’insano gesto aveva problemi di tossicodipendenza secondo quanto aveva appreso la polizia di Enna. Fallito ogni tentativo di dialogo, i poliziotti hanno deciso di fare irruzione senza attendere ulteriormente. Forzato uno degli accessi alla casa, gli agenti si sono introdotti all’interno dopo essersi accertati che non ci fossero armi da sparo a disposizione dell’uomo che ha comunque cercato di fermare i poliziotti al loro ingresso in casa. Alla fine venne arrestato.

Altro gesto disperato nel nisseno

Anni fa ci fu un altro gesto disperato di un uomo a Gela che sequestrò la giovane moglie e i due figli, un bambino di 9 anni e una neonata di due mesi, chiudendoli a chiave in camera da letto. Poi si barricò in casa. Il gesto estremo e folle fu fatto da un disoccupato di Gela, all’epoca di 32 anni, con precedenti per spaccio di stupefacenti, sotto l’effetto della droga.