Grandissimo successo a Catania per l’Umbertata 2019, che è tornata a riempire di musica e gioia Piazza Ettore Majorana, meglio conosciuta da tutti i catanesi come Piazza Umberto. Un’ottava edizione all’insegna della cooperazione e del senso di responsabilità verso l’intera città, con la mission di costruire una società migliore attraverso l’arte, la mobilità sostenibile, il teatro, la danza, il rispetto dell’ambiente, le relazioni, l’integrazione e i laboratori.
Promossa dalla Parrocchia SS. Crocifisso dei Miracoli, l’Umbertata ha coinvolto 70 associazioni del territorio, raggiungendo la massima espressione del suo impegno etico nella “Tavolata Sociale”. Perfetti sconosciuti, di tutte le estrazioni sociali ed età, hanno avuto l’occasione fermarsi, sedersi, condividere la cena, , desiderosi di intessere relazioni di speranza. Gli organizzatori hanno consegnato un kit di materiale ecologico a basso impatto ambientale. Un’occasione per centinaia di persone per condividere insieme allo stesso tavolo, lungo 100 metri, pane e companatico, sperimentando appartenenze e similitudini.
Pienamente riuscito anche l’esperimento, voluto dal Sindaco di Catania Salvo Pogliese, di chiudere al traffico delle auto la via Umberto nel tratto tra la piazza Majorana e la via Etnea, con migliaia di famiglie in spensierato passeggio.
E a motivare i giovani e Catania a non fermarsi di fronte alle barriere, alle differenze, andando oltre, è stato Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e fondatore del gruppo Abele. “Tutti, sentiamo prepotente dentro di noi la speranza per il domani, che poggia sulla resistenza dell’oggi – ha commentato Don Luigi Ciotti – ma dobbiamo resistere ed esserci e soprattutto fare per la nostra terra. Lo dobbiamo ai poveri, agli ultimi, a quelli che fanno più fatica e che per me sono stati maestri di vita. E’ un nostro dovere cominciare a pensare in termini di “noi” e non di “io” e di fronte a quello che succede non possiamo restare inerti, dobbiamo assediare la realtà con la nostra caparbietà, intelligenza, tenacia e abilità. Voi rappresentate delle grandi realtà per il futuro – ha concluso – che non possono essere lasciate sole, dobbiamo avere la speranza di un’etica pubblica che sia sinonimo di conoscenza, la via maestra del cambiamento”.
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