• Diventano quattro i casi sospetti di reazione al vaccino di AstraZeneca.
  • Ispettori del ministero in Sicilia.
  • Finita prima parte dell’autopsia sul sottoufficiale della marina militare.

Sono da oggi in Sicilia gli ispettori del ministero della Salute incaricati di eseguire verifiche sulla morte del sottufficiale della Marina militare Stefano Paternò, 43 anni, deceduto a Misterbianco nel Catanese.

Il giorno prima si era sottoposto alla prima dose di vaccino AstraZeneca. Gli ispettori si recheranno – si apprende – prima al 118 di Catania, poi alla Asp di Siracusa, quindi alla base di Augusta. In valutazione ci sono anche altre possibili tappe.

La morte sospetta a Siracusa

Intanto è durata oltre 3 ore l’autopsia sul corpo senza vita del sottufficiale della Marina militare , deceduto il 9 marzo fa nella sua abitazione a Misterbianco nelle ore successive alla somministrazione del vaccino di un lotto di AstraZeneca.

Riserbo sull’autopsia

C’è il massimo riserbo sull’esito dell’esame, eseguito nella camera mortuaria dell’ospedale Cannizzaro di Catania da 4 consulenti nominati dai magistrati siracusani, il Procuratore, Sabrina Gambino ed il sostituto, Gaetano Bono, che conducono l’inchiesta.

Nuovi accertamenti

“Faremo tutti gli accertamenti del caso” dice il pm, Gaetano Bono, e saranno disposti prossimamente gli esami istologici e tossicologici, allo scopo di svelare le cause che hanno portato alla morte del militare ma soprattutto comprendere se esist un legame tra il decesso e l’inoculazione del vaccino del lotto ABV2856 di Astrazeneca posto sotto sequestro dalla Procura di Siracusa e ritirato dall’Aifa.

Le ragioni dell’inchiesta

Durante il suo intervento a Titolo V, il magistrato siracusano ha spiegato le ragioni per cui è stato aperto un fascicolo di inchiesta. “Si sono verificati tre decessi – ha detto Bono – legati da una correlazione temporale, in quanto le vittime sono decedute successivamente alla somministrazione di quel vaccino, appartenente allo stesso lotto. A quel punto il dato, sotto l’aspetto numerico, era davvero significativo: 3 morti su 200 mila dosi di vaccino, cioè una morte ogni 70 mila inoculazioni”.

“Sequestro necessario”

Il pm Gaetano Bono ha anche spiegato perché il solo ritiro del vaccino non sarebbe stato sufficiente. “È  stato necessario il sequestro – ha detto il pm – per delle finalità legate all’inchiesta che il ritiro non può garantire. Se ci fossimo limitati alla seconda ipotesi, non avremmo mai potuto sapere che fine avrebbero fatto quelle dosi, per cui nessuno avrebbe potuto compiere accertamenti sulla loro qualità”.

Un altro caso ieri

È ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, intanto, da ieri una professoressa di 37 anni, gelese, che ha subito un intervento chirurgico a causa di un’emorragia celebrare.

Aperta un’inchiesta

La Procura ha aperto un’inchiesta, disponendo il sequestro delle cartelle cliniche relative alla paziente che, secondo fonti investigative, si sarebbe vaccinata il primo marzo scorso con una dose di AstraZeneca . Non si tratterebbe dello stesso lotto sequestrato dalla Procura di Siracusa e ritirato dall’Aifa in relazione al decesso del militare di Misterbianco, Stefano Paternò, deceduto il 9 marzo nella sua abitazione, nelle ore successive alla inoculazione di una dose.

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