Aumenta lo scarto di voti dopo la verifica della prefettura tra l’assessore regionale Andrea Messina e il primo dei non eletti al collegio di Catania alle scorse elezioni regionali. Nel corso delle “operazioni di verificazione”, condotte dal vice prefetto vicario, sarebbero emersi degli errori di trascrizione. Ad averli commessi, secondo questa verifica, l’ufficio centrale circoscrizionale nel riportare i voti risultanti dai verbali delle varie sezioni. Il resoconto a questo punto vedrebbe Messina salire di ulteriori 19 preferenze, arrivando a 3.710. Il primo dei non eletti, Giuseppe Marletta, scenderebbe invece 3.663 perché al contrario gli sarebbero stati assegnati più voti sempre per errori di trascrizione. Al momento pende un ricorso al Cga che deve essere definito.

Il primo ricorso al Tar

Si arriva a questa verifica in seguito ad un ricorso al Tar scaturito sull’esito delle elezioni regionali che ha determinato un solo eletto al collegio di Catania nella lista della Dc. Ad averla spuntata per l’appunto era stato Andrea Messina, successivamente nominato assessore regionale, con 3.691 preferenze, a fronte dei 3.676 voti conseguiti dal candidato Giuseppe Marletta, primo dei non eletti. Quest’ultimo fece ricorso al Tar lamentando una serie di presunte irregolarità registratesi in alcuni seggi elettorali. L’onorevole Messina, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha eccepito l’inammissibilità e l’infondatezza del ricorso.

Il ricorso incidentale

I due legali dell’assessore proposero anche un ricorso incidentale mirato a censurare alcune irregolarità a sua volta verificatesi a danno dello stesso parlamentare eletto. Successivamente, Marletta ha proposto motivi aggiunti di ricorso, censurando ulteriori presunti errori commessi dall’ufficio centrale circoscrizionale. Il Tar, con sentenza parziale, ha ritenuto irricevibili i motivi aggiunti di ricorso e inammissibili alcune delle censure proposte. ha quindi disposto una verifica elettorale con riferimento a complessive 17 sezioni. Ma contro questa sentenza entrambe le parti hanno proposto appello al Cga, impugnando la pronuncia perché si chiedeva un’ulteriore verifica in due sezioni del Comune di San Giovanni La Punta. Il Cga non ha ancora fissato l’udienza su questi appelli.

La tesi dei legali di Messina

Secondo i legali di Messina la verifica appena conclusa ha aumentato lo scarto tra i due candidati: “Scarto che – dicono Rubino e Impiduglia – potrebbe non essere colmato neanche dove al candidato Marletta dovessero essere assegnati tutti gli ulteriori 41 voti contestati, la cui regolarità risulta ancora dubbia”. La prossima udienza davanti al Tar è fissata per il 20 giugno. Sempre secondo i legali di Messina potrebbe già dichiarare che l’esito della verificazione renderebbe superfluo ogni ulteriore accertamento.

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