Ieri era in programma una seduta del Consiglio Comunale di Belpasso. 

L’ordine del giorno della seduta interessava la presentazione in aula della relazione annuale del sindaco sul lavoro svolto dall’amministrazione. La seduta, convocata già per Venerdì scorso e rinviata per l’incredibile assenza del sindaco stesso, si è celebrata dunque ieri, Lunedì 8 Settembre.

Durante il corso della seduta e prima che il sindaco presentasse la sua relazione annuale, il dibattito si è incentrato sulla discussione della mozione presentata dal Consigliere Licandri con la quale chiedeva il ripristino della legalità violata attraverso la non osservanza dell’art. 72 dello Statuto Comunale che impegna il sindaco a presentare annualmente la relazione del lavoro svolto dagli esperti esterni, da lui nominati.


Nello specifico a mancare da oltre un anno è la relazione sul lavoro svolto dal Geometra Bella, nominato a Marzo 2024 per i lavori di piccola manutenzione. Il sindaco in modo tardivo presenta brevi manu al Consiglio Comunale la relazione e ammette la violazione statutaria avvenuta con la mancata osservanza del termine previsto di un anno non avendo presentato nulla per oltre un anno e mezzo.

E qui avviene il terremoto dentro la maggioranza. L’epicentro dello scontro tra consiglieri di maggioranza avviene con le dichiarazioni dei consiglieri Vadalà (Fenice), Rapisarda (Fratelli d’Italia) e Pappalardo (Belpasso Insieme) i quali prendono atto della violazione statutaria avvenuta dando, nei fatti, ragione alla minoranza consiliare che ha portato in aula la mozione e sconfessando il sindaco che nel frattempo provava a minimizzare l’accaduto cercando di salvarsi in calcio d’angolo con la relazione presentata seduta stante, dopo che la mozione era stata già presentata venerdì, solo 72 ore prima.


I tre consiglieri di maggioranza ribadiscono la centralità dell’attività di controllo da parte di ogni consigliere comunale e la vigilanza sul rispetto dello Statuto e delle norme che regolano il buon andamento dell’amministrazione comunale. Dai banchi della minoranza i consiglieri Carmelo Carciotto e Stefano Toscano pongono l’accento sulla gravità di un Consiglio Comunale assolutamente esautorato dal sapere come e di cosa si occupano gli esperti esterni del sindaco, con gente nominata da oltre un anno e mezzo senza che si sappia o si possa apprendere del loro operato. Si arriva alla votazione e qui si sublima la spaccatura all’interno della maggioranza. 


La mozione viene approvata con 9 voti favorevoli (Licandri, Toscano, Carciotto, Parasiliti, Vadalà, Rapisarda, Magrì, D’Urso e Pappalardo) e 5 contrari ( Vinci, Guglielmino, Motta, Cariola e Tocra) e per la prima volta Caputo va sotto in Consiglio Comunale, a riprova del fatto che non controlla più la maggioranza che lo ha sostenuto alle elezioni. Una fiducia venuta meno nel corso di questi primi due anni di amministrazione tra Caputo e larga parte della sua (forse ex) maggioranza. La seduta di ieri e la sua votazione, di fatto, aprono una crisi dentro la maggioranza che sostiene Caputo lasciando spazio ad una fase di riflessione che porrà interrogativi forti sulla solidità e quindi sulla credibilità di un’amministrazione che opera senza la piena fiducia della maggioranza consiliare.

I gruppi consiliari di minoranza: Prima l’Italia, Forza Italia, Salvo Licandri Sindaco, Il Quadrifoglio

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