Dieci punti per la sanità pubblica. Si è svolta oggi a Palermo la marcia per il diritto alla salute, manifestazione nata attorno alla campagna “lo stiamo perdendo”, che riunisce le rivendicazioni di medici, precari della sanità, pazienti, comitati, in una piattaforma promossa dagli ambulatori popolari di Palermo. Questa mattina si sono riuniti a Piazza Verdi per poi spostarsi in corteo verso la Prefettura, per manifestare contro lo smantellamento della servizio sanitario nazionale.
La campagna, promossa dagli ambulatori popolari di Palermo, ha preso vita lo scorso 21 marzo con una partecipata assemblea alla Real Fonderia alla Cala. La rete, composta da presidi sanitari territoriali che operano in vari quartieri della città (Borgo Vecchio, Zen, Olivella), lancia un grido d’allarme: “la sanità pubblica è al collasso, a causa di scelte scellerate della politica che hanno causato un progressivo smantellamento del servizio sanitario a favore dell’ente privato” dichiara Giorgio Martinico della Rete degli ambulatori popolari.
“Oggi protestiamo per una sanità pubblica, gratuita, territoriale, di prossimità”.
Di seguito l’appello e i dieci punti della campagna:
LO STIAMO PERDENDO
NO ALLO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
La sanità pubblica, in Italia, è sull’orlo del baratro; sia sul fronte dell’erogazione dei servizi, sia su quello dell’organizzazione e del lavoro, la situazione appare tragica.
Pronto soccorso sempre affollati, posti letto insufficienti, liste d’attesa infinite, costi delle cure eccessivi: per i cittadini comuni diventa ogni giorno più difficile accedere ai percorsi di cura. Il quadro, soprattutto alle nostre latitudini, sta diventando tanto drammatico da invogliare sempre più famiglie a rinunciare.
Chi, invece, opera nelle strutture pubbliche perché medico, infermiere, amministrativo si ritrova sempre più in trincea: tagli continui, organici non sufficienti, disorganizzazione.
Purtroppo questo processo di smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale va avanti da decenni, con la complicità della politica (di ogni colore), e con l’obiettivo di favorire sempre più la sanità privata. Neanche i morti e le difficoltà emerse durante la recente pandemia sembrano aver fatto cambiare idea alla classe dirigente del paese. La salute è sempre più considerata una merce acquistabile solo da coloro i quali possono permettersi le visite nelle strutture private; gli “eroi” del Covid – soprattutto giovani precari – sono stati rispediti a casa con una pacca sulla spalla, moltissime promesse e nessuna valorizzazione dei loro sacrifici; i fondi a disposizione sempre più scarsi.
L’attuale governo di Giorgia Meloni sembra proprio voglia continuare a proseguire lungo questa direzione; la proposta di legge sull’assistenza ai non-autosufficienti, la legge Calderoli sull’Autonomia differenziata e le politiche economiche fin qui messe in campo ci indicano uno scenario chiaro e tragico: la salute sta diventando un privilegio per pochi!
La Rete degli Ambulatori popolari di Palermo è una realtà che offre assistenza di prossimità a coloro i quali non riescono ad accedere ai percorsi di prevenzione e cura ufficiali. Operando in vari quartieri della città si configura come osservatorio privilegiato proprio nell’analisi di queste difficoltà. In questi mesi, nello svolgimento delle attività quotidiane, emerge chiaramente l’incapacità, ormai cronica, del Ssn nel dare risposte reali ai bisogni sanitari delle cittadine e dei cittadini. Così, a seguito di una partecipatissima assemblea tenutasi alla Fonderia alla Cala, operatori sanitari, lavoratori e lavoratrici precari, attivisti e cittadini hanno deciso di manifestare la rabbia e la frustrazione per l’annunciata morte della sanità pubblica nel paese.

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