Livello più complesso di prestazioni oltre alla possibilità di usufruire di visite specialiste a casa. Sono alcune delle novità del nuovo sistema di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) che a Palermo entrerà a regime entro il prossimo mese di giugno. Un nuovo sistema delle cure domiciliari che, così come avviene già per le cure palliative, prevede la libera scelta dell’utente di affidarsi alle prestazioni garantite da aziende esterne accreditate dalla Regione siciliana.
“Si tratta di un vero e proprio rafforzamento determinato anche dall’inquadramento delle UCA secondo le competenze attribuite dal DM 77 – ha spiegato il Commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – le UCA garantiranno attività a bassa intensità a casa del paziente, mentre l’assistenza domiciliare assicurata da organismi esterni eviterà qualsiasi duplicazione di prestazioni e, semmai, rafforzerà le cure a domicilio garantendo un livello di complessità più elevato e diversificato in base alle specificità professionali coinvolte”.
Le aziende esterne accreditate, oltre a fornire un ampio ventaglio di servizi, saranno anche dotate di una centrale operativa attiva H24 a disposizione degli utenti per eventuali “nuovi bisogni di salute”. Figura centrale rimane il medico di medicina generale che mantiene la “responsabilità del caso”, mentre l’Asp continuerà ad occuparsi, attraverso le Unità di Valutazione Multidisciplinare, dell’attivazione del servizio di cure domiciliari (entro 48 ore dalla richiesta) e di predisporre il PAI, Piano Assistenziale Individuale.
“Il vecchio modello con l’impiego anche di personale interno in regime di prestazioni assicurate oltre l’orario di lavoro – ha concluso Daniela Faraoni – è, non solo superato dalle nuove disposizioni vigenti, per la presenza delle UCA con medico, infermiere e OSS (questi ultimi 2 dipendenti dell’Asp, ndr), ma anche per le innovate competenze che sono richieste alle strutture esterne accreditate, in grado ormai di erogare prestazioni specialistiche più complesse. Si è intrapreso un percorso che individua come obiettivo privilegiato l’attività domiciliare, allontanando le richieste di soddisfacimento dei bisogni meno complessi dai Pronto Soccorso degli ospedali per acuti”.
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