E’ di poco superiore ai 600 mila euro l’importo di gara per i lavori che, a Leonforte nell’Ennese, consentiranno di salvaguardare la scuola media “Giovanni Verga”, a valle della collina denominata ‘Cernigliere’, e il tratto della strada statale 121 che funge da via di accesso al paese. Sarà consolidato anche l’intero versante con classificazione di rischio ‘R4’ sul quale incombe un costone roccioso da cui, in diverse occasioni, si sono staccati alcuni blocchi di pietra. Alla gara, finanziata dalla Regione Siciliana attraverso la struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico, sarà possibile partecipare presentando le domande entro il prossimo 12 ottobre.

Interventi previsti

Il progetto prevede, dopo una preliminare ispezione in parete dei fronti rocciosi e il disgaggio dei massi pericolanti, l’adozione di opere di difesa passiva in grado di impedire la caduta di massi dai fronti lapidei e opere di difesa attiva, finalizzate al consolidamento vero e proprio. Per l’esattezza, verranno collocate barriere paramassi di tipo verticale unitamente a reti di acciaio a doppia torsione, armate con funi metalliche, ma anche pannelli e funi per l’imbracatura.

Lavori similari anche nell’Agrigentino

Scadrà invece il prossimo 6 ottobre il termine per partecipare al bando di gara per contrastare il rischio frane attraverso i lavori di demolizione e messa in sicurezza degli edifici di via don Castrenze a Raffadali, nell’Agrigentino. L’opera da 1,2 milioni di euro, finanziata dalla Regione Siciliana attraverso la struttura di contrasto al dissesto idrogeologico, interessa l’area del centro storico compresa tra le vie Belvedere e Cristoforo Colombo con edifici pericolanti e fatiscenti e fortemente instabile, al punto da essere classificata con i parametri di rischio più alti.

Situazione aggravata

L’intervento prevede, in primo luogo, la messa in sicurezza del sito mediante opere di consolidamento, nonché la sua riqualificazione. Negli ultimi vent’anni la situazione si è aggravata a causa del perdurare delle frane e dei processi di erosione del versante, in un’area di circa duemila e cinquecento metri quadrati. Tra le soluzioni tecniche individuate, che seguiranno alla demolizione delle strutture esistenti e all’eliminazione delle macerie, la realizzazione di un sistema di paratie a quote differenti, terrazzamenti e un muro in cemento armato. L’obiettivo è quello della creazione di un grande spazio verde che restituisca la piena vivibilità di una zona di cui i cittadini non hanno sinora potuto fruire.

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