Ha cominciato lo sciopero della fame per chiedere alla moglie dal quale si è separato di “scagionarlo dai presunti maltrattamenti che sostiene di avere subito da lui”.
E’ quanto deciso di fare l’ex deputato regionale siciliano della Dc Giuseppe Abbate, 65 anni ex assessore all’Industria e al Commercio dal 1993 al ’95. L’ex parlamentare dopo la denuncia della consorte è stato condannato in I e II grado a due anni per maltrattamenti e al divieto di avvicinarsi alla dimora familiare, a Palermo, oltre i 200 metri. Per Abbate, sposato e padre di due figli, la condanna “si fonda sui racconti che la moglie avrebbe raccontato ai giudici”. Ironia della sorte, Abbate, che durante il suo matrimonio ha acquistato parecchi beni immobili intestandoli alla moglie, ora si trova nella casa dei suoceri, a Pietraperzia, l’unica abitazione intestata a suo nome di cui dispone. L’annuncio della protesta è stato dato dall’ex onorevole al termine di una manifestazione che ha organizzato, a Pietraperzia, paese di origine dell’ex consorte.