Si è svolta ieri sera, presso il Centro Polivalente “Peppino Impastato” di Troina, alla presenza del sindaco Fabio Venezia e di Angelo Impellizzeri, presidente dell’Azienda Speciale Silvo-Pastorale di Troina, la presentazione del disegno di legge “Misure per la valorizzazione della filiera produttiva del latte d’asina in Sicilia del quale l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico all’ARS e primo firmatario.

Il DDL all’Ars

“Si tratta di un testo normativo redatto su sollecitazione del territorio e, in particolare, dalle esperienze virtuose di allevamenti asinini a Ragusa e Troina – ha spiegato il parlamentare illustrando il ddl – e ha lo scopo di valorizzare la filiera del latte d’asina in Sicilia partendo dalla produzione, passando per la trasformazione e arrivando alla sua commercializzazione.

Il latte d’asina è noto fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche e per le sue peculiarità che lo rendono importantissimo, ad esempio, in uso cosmetico e dermocosmetico oppure nell’alimentazione umana come valido sostituto del latte vaccino per i bambini con intolleranza al latte vaccino”.

Due razze in Sicilia

In Sicilia c’è la presenza di due principali razze: la “pantesca” (più antica) e la “ragusana” (riconosciuta ufficialmente nel 1953) e l’interesse nei confronti dell’allevamento dell’asino è cresciuto sempre più nel tempo anche in considerazione del suo impiego in ambito terapeutico con l’onoterapia, più agevole nel suo svolgimento della già nota ippoterapia. “Inquadrare, dunque, all’interno di una normativa regionale la valorizzazione di questo prodotto zootecnico che purtroppo non viene espressamente citato dalle principali norme di riferimento nazionale, ma compare, invece, nei regolamenti comunitari, è diventata una forte richiesta dal mondo agricolo alla quale si cerca di dare risposta”.

Cosa prevede la norma

“In particolare – ha aggiunto Dipasquale nel suo intervento – il disegno di legge servirà a disciplinare e sostenere la produzione del latte d’asina siciliano inteso, appunto, come prodotto derivante esclusivamente dalla mungitura di asine allevate nell’Isola nel rispetto di tutte le normative vigenti. Oltre a tutta una serie di prescrizioni che riguardano passaggi burocratici e tecnici per tutelare allo stesso tempo i produttori e i consumatori, il testo dell’iniziativa normativa prevede una vigilanza regionale sul benessere animale; l’inserimento dell’asino in programmi di interesse come l’onoterapia e l’onodidattica; la possibilità per i produttori di costituirsi in consorzi; l’istituzione di un “Osservatorio permanente sul latte d’asina siciliana” allo scopo, tra altre cose, di monitorare la produzione e la commercializzazione del prodotto e promuovere studi e ricerche atti a migliorare e rafforzare la filiera; che la Regione, in collaborazione con le associazioni di allevatori dell’asino siciliano maggiormente rappresentative, sostenga la promozione del latte d’asina siciliano favorendone la conoscenza e la corretta informazione sul suo consumo, puntando anche sull’incremento di processi innovativi. Infine, si prevede che la Regione possa erogare contributi ulteriori rispetto ai finanziamenti europei e statali per valorizzare la filiera produttiva”.

Risorsa nel mondo agricolo

“Si tratta dunque di un disegno di legge molto articolato – ha concluso il parlamentare ibleo – che affronta tutte le problematiche riguardanti questa specifica filiera di produzione fornendo tutela normativa alle aziende produttrici e ai consumatori e promuovendo all’allevamento di un animale che in Sicilia ha sempre rappresentato un’importante risorsa del mondo agricolo”.

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