L’80 per cento dei comuni siciliani è in procedura di infrazione nel campo dei depuratori delle acqua reflue. É quanto emerge dalla tre giorni della commissione nazionale Ecomafie, in missione nella Sicilia centrale e che oggi ha tenuto una conferenza stampa a Enna. “Ringrazio le procure che stanno facendo indagini e sul controllo dei depuratori ci stanno dando una mano – ha detto il presiedente della Commissione Stefano Vignaroli – Ci sono dei ritardi storici, alcune utenze non sono collegate ai depuratori e le acque si riversano direttamente a mare. Per fortuna adesso c’è un commissario governativo che sta facendo un buon lavoro. Ai fini dei controlli, si può dire che la 68 è una legge storica che aspettavamo da sempre. Le procure e gli enti di controllo , come l’ Arpa lamentano sempre la scarsa presenza di personale e questo inficia i controlli”.

L’Arpa ha un organico sottodimensionato di 350 unità su una pianta organica di 957, e riesce ad evadere solo il 30 per cento dei controlli richiesti. Sulla situazione di Enna, Vignaroli ha aggiunto che “è noto come da parte di alcune amministrazioni non c’è alcuna consapevolezza del problema, e mi riferisco al sindaco di Enna che sostiene di non avere alcuna competenza al riguardo. In realtà ci sono diverse utenze non allacciate alla rete fognaria, e sopratutto delle società che gestiscono gli impianti e che dovrebbero fare investimenti per risolvere il problema. L’impianto di Enna attualmente funziona discretamente, ma è sottodimensionato”.

É il senatore del M5S Fabrizio Trentacoste a fare il punto sulla situazione della depurazione delle acqua reflue ad Enna, a margine della conferenza stampa della commissione nazionale Ecomafie: “Ci sono interi agglomerati, come la cittadina di Valguarnera, che è stata esentata dal pagamento del canone relativo alla depurazione, e interi quartieri di Nicosia non hanno il servizio”. “La società che gestisce l’impianto, Acquaenna, ci fa sapere che sta provvedendo, anche per Enna che, nonostante il decremento demografico, con gli studenti universitari ha picchi e crisi di funzionamento nell’arco della giornata, oltre al fatto che c’è un trattamento secondario delle acqua reflue che attualmente manca”.

Un attacco al sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, che ieri è stato sentito dalla Commissione nazionale Ecomafie, arriva dal senatore del M5S Pietro Lorefice: “Il sindaco di Enna si è quasi totalmente sottratto a ogni responsabilità dicendo che i suoi uffici tecnici non gli hanno mai sottoposto delle criticità e neanche i cittadini. Acquaenna è pronta ad iniziare i lavori, ma il mancato passaggio tra Ato e Ati blocca tutto. Ma il sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria del territorio, al di là delle sollecitazioni, ora che è venuto a conoscenza direttamente da parte della Commissione di inchiesta, speriamo si attivi immediatamente per fare ulteriori approfondimenti e per partecipare in maniera attiva alla risoluzione di questo problema. Non dimentichiamo che è il presidente dell’Ati da oltre 4 anni e non ci risulta che si sia attivato per il passaggio da Ato idrico, in liquidazione, ad Ati”.

Dipietro, già stamani – in un comunicato stampa di risposta al sindaco di Centuripe Elio Galvagno che sottolinea da giorni l’inerzia di Dipietro sulla vicenda Ati – ha detto di non avere “alcuna responsabilità sui ritardi perché solo alla fine di aprile 2019, con il deposito della relazione dalla commissione tecnica che ha escluso la risoluzione del contratto, si poteva mettere mano alla successione tra Ato e Ati”.

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