L’apertura a Enna della Facoltà di Medicina dell’ateneo Dunarea De Jos è illegittima ma le lezioni possono andare avanti, almeno per il momento. Lo ha stabilito il tribunale di Caltanissetta respingendo il ricorso del ministero dell’Istruzione, spiegando che non ci sono le condizioni per adottare provvedimenti d’urgenza.
Il Miur aveva chiesto un intervento d’urgenza della magistratura per porre fine all’iniziativa della Fondazione Proserpina e dell’ateneo rumeno di Galati.
“Se ogni Paese europeo potesse liberamente aprire università in altre nazioni dell’Ue – si legge nella sentenza dei giudici nisseni – estenderebbe la sua sovranità, in maniera del tutto inammissibile, ben oltre i propri confini. Non può trovare riconoscimento l’assunto della Fondazione Proserpina secondo cui sarebbe legittima l’apertura di una sede delocalizzata a Enna”.
Confermata quindi la decisione del giudice monocratico di non bloccare le attività didattiche. Il Tribunale, inoltre, ritiene “evidente l’estraneità degli assessorati della Regione siciliana, dell’Asp di Enna e dell’università Kore” rispetto alle attività dell’università romena.
Soddisfazione arriva dal presidente della Fondazione Proserpina, l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli: “Abbiamo atteso con serenità l’ulteriore epilogo della vicenda, sicuri delle nostre buoni ragioni. Oggi, come ieri, le sentenze non si commentano, se ne prende atto e si applicano. Come spero voglia finalmente fare il Miur. Il ricorso è stato respinto e, come avevamo sostenuto, ha perso il Miur ed ha vinto l’Europa”.
Al termine di un anno (accademico) di polemiche e ricorsi, i corsi della sede di Enna della Facoltà romena di Medicina proseguono e Crisafulli annuncia “l’avvio dei corsi intensivi di lingua romena, propedeutici all’accesso alle selezioni per l’iscrizione al primo anno della facoltà di Medicina e delle Professioni Sanitarie”.
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