- La Guardia di finanza scopre illeciti contro il reddito di cittadinanza
- Denunciate 10 persone per indebita percezione nell’Ennese
- Danno accertato di circa 90.000 euro
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Enna, con l’Inps, hanno concentrato l’attenzione sui nuclei familiari dell’intera provincia beneficiari del reddito di cittadinanza per i quali, tuttavia, qualcuno dei componenti risultava gravato da condanne penali oppure colpito da misure restrittive della libertà personale.
10 persone dichiarano il falso
Tra le posizioni esaminate sono così state scoperte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ennese 10 persone che, noncuranti dei vincoli imposti dalla legge e dichiarando il falso, hanno illecitamente ottenuto il reddito di cittadinanza. Il richiedente stesso, infatti, oppure un membro del suo nucleo familiare, all’atto della presentazione della domanda di sussidio, è risultato sottoposto a misure cautelari personali o già condannato per reati di stampo mafioso.
Oltre 90 mila euro di somme erogate
Il danno accertato per le casse dello Stato ammonta complessivamente a circa 90.000 euro. Tutte le posizioni dei soggetti sono state prontamente segnalate e l’Inps ha disposto la revoca del sussidio e l’attivazione delle procedure di recupero delle somme già percepite dai 10 cui, grazie all’intervento del Corpo, sono state sospese le erogazioni della misura di sostegno. Questi ultimi, inoltre, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna e rischiano ora la reclusione da due a sei anni stabilita per lo specifico reato, previsto dalla stessa norma che ha istituto il reddito di cittadinanza.
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