• Procedono i provvedimenti per risalire alle cause dello svuotamento dell’invaso di Agira
  • La commissione è presieduta da Enrico Foti
  • L’assessore Baglieri “I cittadini meritano una risposta concreta”

Si è insediata la commissione di verifica nominata dall’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri per risalire alle cause dello svuotamento della Diga Sciaguana, ad Agira nell’Ennese. A presiedere la commissione, Enrico Foti, ordinario di idraulica e direttore del dipartimento di Ingegneria civile e architettura dell’Università di Catania, con lui gli altri componenti: l’ingegnere Salvatore Bordonaro dell’ufficio del Dissesto idrogeologico della Regione Siciliana e l’avvocato Federico Franchina.

“I cittadini meritano una risposta concreta”

“Abbiamo il dovere nel minor tempo possibile di verificare quanto è accaduto nella diga del territorio ennese. I cittadini meritano una risposta concreta – afferma l’assessore Baglieri – stiamo, inoltre, disponendo una riorganizzazione delle procedure a tutela della sicurezza degli invasi di tutta l’Isola. La diga secondo i rilievi della Regione Siciliana, al primo maggio conteneva oltre due milioni di metri cubi di acqua. Adesso il fondo dell’invaso è completamente secco – e conclude –. Stiamo cercando di trovare delle soluzioni sistemiche affinché quanto accaduto non si ripeta in futuro”.

Un sopralluogo dopo l’accaduto

L’assessore Baglieri dopo un primo sopralluogo alla diga sottolineò come fosse importante che “A seguito di questo triste avvenimento è chiaro che alcune procedure andranno riviste a tutela della sicurezza degli invasi di tutta l’Isola”.

A metà maggio lo svuotamento

L’episodio che ha fatto scatenare il tutto si è verificato a metà maggio con lo svuotamento improvviso dell’invaso che causò una moria di pesci. Fatto denunciato dal Wwf Sicilia Centrale che per l’occasione aveva notificato via pec a 10 enti diversi un lungo ed articolato esposto per disastro ambientale.

L’invaso Sciaguana ospitava una diversificata ed abbondante fauna ittica rappresentata, tra gli altri, da carpa, carassio, persico trota, luccio, tinca e così via; senza contare le importanti popolazioni di anfibi che vivono in questi laghi, che comprendono anche specie tutelate a livello europeo, nonché i numerosi uccelli acquatici anche nidificanti, di specie migratorie tutelate ai sensi della legge 157/1992 (avifauna selvatica costituente “patrimonio indisponibile dello Stato”) ed anche a livello comunitario ed internazionale.