La pasta coi broccoli arriminati è uno dei tre primi piatti sacri alla tradizione palermitana. Insieme agli anelletti al forno ed alla pasta con le sarde costituisce un presidio storico della cucina popolare palermitana. E’ un piatto semplice da realizzare, che necessita tuttavia alcuni tocchi d’autore. L’utilizzo dell’uva passa, ed eventualmente dello zafferano, sono il segno tangibile di una cucina fusion, ancorata alla tradizione del territorio ma aperta alle contaminazioni delle altre culture gastronomiche. Uva passa e zafferano (per chi lo vuole usare in questa ricetta), infatti, sono il tocco arabo di questa pietanza così amata dai palermitani.
In dialetto siciliano, il termine “arriminati” vuole dire mescolati o rimestati. E’ interessante come notare come basti cambiare la posizione degli accenti e quella stessa parola assume un significato diverso. “Arrìminati” è l’esortazione dello slang siculo a fare presto, a non perdere tempo.
I broccoli, o vruoccoli, arriminati sono una sinfonia di sapori. Tutto nasce da un corposo condimento a base di broccoli, ovvero il cavolfiore bianco. Vanno prima lessati e poi saltanti insieme a pinoli, pecorino, cipolla e uva passa. Con la cottura i broccoli si vanno via via sfaldando, dando vita a un sugo cremoso perfetto per condire la pasta. Una spolverata di muddica atturrata è il segno decisivo dell’origine panormita di questa ricetta. Questa ricetta ha ottenuto anche un riconoscimento letterario. Viene citata da Andrea Camilleri nella saga del Commissario Montalbano.
Alla versione tradizionale si sono aggiunte numerose varianti. C’è chi aggiunge tocchetti di salsiccia al condimento e chi preferisce l’abbinamento con alici o con un tocco di concentrato di pomodoro. Infine, una versione ancora più strong del piatto prevede un passaggio in forno per ottenere una sempre amata gratinatura.