Gli Strozzapreti alla corsara sono un primo piatto molto gustoso e semplice da preparare, perfetto per i primi caldi primaverili.  E’ un piatto della tradizione gastronomica marinara del nostro Paese, buono per valorizzare alcuni prodotti del mare, come gamberoni e calamari, ma anche le eccellenze del territorio, come i pomodorini.

Gli ingredienti per gli strozzapreti alla corsara

  • 320 g di Strozzapreti freschi
  • 400 g di Gamberoni
  • 4 Calamari
  • 400 g di Pomodorini
  • 4 spicchi di Aglio
  • 20 cl di Vino bianco secco
  • Origano fresco
  • 1 Peperoncino fresco
  • 4 cucchiai di Olio extravergine di oliva
  • Sale

 

Come preparare la ricetta

Sgusciate i gamberoni e levate togliete l’intestino, ovvero il filamento nero. Pulite i calamari, privandoli delle interiora e della penna, sciacquateli bene con l’acqua corrente e tagliateli ad anelli. Lavate e tagliate a spicchi i pomodorini; affettate il peperoncino. In una padella capiente fate soffriggere, con un fondo di olio, il peperoncino e l’aglio schiacciato (con la buccia) e schiacciato, a fuoco basso e per 2-3 minuti.

Sfumate con il vino, poi unite i pomodorini e un pizzico di origano, salate e lasciate cuocere per 10 minuti circa, a fiamma bassa e mescolando ogni tanto; alla fine eliminate l’aglio.

Intanto mettete una pentola d’acqua sul fuoco, aspettate che bolla, salatela e calatevi la pasta.

Unite i calamari al sugo di pomodoro, riportate a bollore leggero e cuoceteli 5-6 minuti, poi aggiungete anche i gamberoni e mandate il sugo ancora per 2-3 minuti.

Scolate la pasta piuttosto al dente, trasferitela nella padella con il sugo e fatela insaporire per 1 minuto a fuoco vivace. Questo primo piatto va servito ben caldo.

Cosa sono gli strozzapreti

Gli strozzapreti sono una famiglia di differenti tipi di pasta che possono avere forma di cordone ritorto, spaghetto, maccherone o gnocco, diffusi in diverse regioni italiane. Il nome strozzapreti allude malignamente alla proverbiale golosità dei preti. Citati più volte nella letteratura romanesca, ad esempio nei Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli, gli strozzapreti nascono come pasta tipica dei giorni di festa. Il poeta li descrive come “cannelletti di pasta prosciugata, lunghi un pollice da condire o cuocere col sugo.

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