L’indennità forfettaria per i tirocini universitari potrebbe presto diventare realtà. Lo ha confermato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, in audizione ieri alla Camera, nell’ambito dell’esame del testo unificato sull’istituzione e disciplina dei tirocini curriculari.
Tra i punti fermi discussi, presso le Commissioni riunite Cultura, Scienza e Istruzione (VII) e Lavoro (XI) della Camera dei deputati, ci sono l’obbligatorietà dell’indennizzo, le misure a tutela della sicurezza del tirocinante, la durata e il limite massimo dei tirocini attivabili a seconda delle dimensioni dell’azienda.
Tirocini di 12 mesi e indennità minima di 300 euro
Al momento i tirocini svolti mentre si studia non sono retribuiti, anche se nulla vieta alle aziende di riconoscere un rimborso spese.
Il testo unico introduce anche per i tirocini curriculari un’indennità minima di 300 euro al mese, l’obbligo di effettuare la comunicazione obbligatoria e di stipulare un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
In merito alla durata si prevede un tetto massimo di 6 mesi per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado e di 12 mesi per gli studenti universitari.
Orlando: “Così responsabilizziamo le imprese”
Per il Ministro Orlando il tirocinio curriculare costituisce un primo momento di contatto dello studente con il mondo del lavoro ed è necessario garantire un compenso adeguato, in linea con quanto già accade negli altri paesi europei.
L’indennità forfettaria è uno strumento utile per responsabilizzare “l’impresa a investire efficacemente sulla formazione del giovane, riducendo, seppur marginalmente, la possibilità di abuso”.
“Bisogna ragionare in termini di qualità, non solo quantità della formazione. E proprio in virtù del rapporto di sempre crescente sinergia che si deve sviluppare tra formazione e lavoro, bisogna evitare che in nome della formazione si finisca con il sottoqualificare, sottopagare e sottotutelare il lavoro” – ha aggiunto il Ministro.
Contrarie FI e Fdl. L’indennità è un nuovo costo per le imprese
Mentre in Parlamento si sta cercando di trovare la quadra, l’idea ha già incassato il secco no di FI ed Fdl. L’On. Valentina Aprea (Fi) ha inizialmente sottolineato come questi tirocini riguardino “l’ambito puramente formativo” e abbiano già “un costo rilevante per le aziende che li organizzano” e ha poi ribadito: “non voteremo una legge che preveda sanzioni pecuniarie per le aziende e indennità che vadano oltre il rimborso spese di trasporto, strumentazione e vitto”.
Fratelli d’Italia è, invece, favorevole ad “un rimborso spese per ragazzi in difficoltà economiche, che non ricada sulle aziende, ma sia un investimento dello Stato per creare lavoratori qualificati”.
Orlando si è mostrato comunque disponibile a prevedere “un sostegno alle imprese”, per “venire incontro alle difficoltà di costo causate dalla congiuntura economica e dai prezzi delle materie prime in aumento”.
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