Lo Stretto di Messina è ancora protagonista nei sequestri di droga. La Finanza ha intercettato in un tir oltre 9 chili di cocaina e 11 chili di marijuana nella notte del 16 novembre scorso. E’ scattato anche l’arresto per l’autista del mezzo.

Il controllo e il sequestro al porto di Tremestieri

Il sequestro è avvenuto al porto di Tremestieri, in provincia di Messina, dove abitualmente sbarcano i mezzi pesanti che attraversano la città. Tra questi, quello fermato dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Messina dove, tra quintali di frutta e verdura, si nascondevano anche due borsoni con all’interno l’illecito remunerativo carico, non sfuggiti all’infallibile fiuto del cane Ghimly.

Cocaina purissima per oltre 9 chili

Le analisi chimiche eseguito hanno dimostrato non solo l’ottima qualità della cocaina, pura al 99%, ma anche come la marijuana risultasse della migliore qualità, del tipo “Amnesia Haze”, una particolare varietà dall’alto principio attivo, considerata per questo tra le più potenti al mondo.

Arrestato l’autista del mezzo intercettato

La droga posta sotto sequestro avrebbe potuto fruttare nella vendita al dettaglio oltre 2,5 milioni di euro, andando così a finanziare le casse delle strutturate organizzazioni criminali. L’autista del mezzo pesante è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, per detenzione di sostanze stupefacenti e condotto alla casa circondariale di Gazzi.

Questa mattina un’altra grossa operazione antidroga

Operazione antidroga tra Palermo e Africo Nuovo (Rc) dei carabinieri del reparto operativo di Palermo. I militari hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare, 10 in carcere e 5 ai domiciliari. Il provvedimento è del gip di Palermo su richiesta della Dda. Gli arrestati sono accusati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, di avere agevolato l’attività mafiosa. Sono anche contestati vari episodi di detenzione, in concorso, di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Tra gli arrestati il capomafia di Partanna

I carabinieri hanno arrestato Michele Micalizzi, il genero del boss Rosario Riccobono, il capomafia di Partanna Mondello ucciso nel 1981: le indagini coordinate dalla procura oggi diretta da Maurizio de Lucia, dicono che Micalizzi sarebbe stato al centro di un traffico di droga dalla Campania e dalla Calabria. Con lui, i militari del comando provinciale diretto dal generale Giuseppe De Liso hanno arrestato altre 14 persone (dieci sono in carcere, quattro sono andati ai domiciliari).

Attività di spaccio nei mandamenti mafiosi

L’indagine dell’operazione Gold Green ricostruisce l’attività di spaccio nei mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio, Tommaso Natale e San Lorenzo. L’organizzazione si riforniva di grosse quantità di droga in Calabria per poi rifornire i pusher nel capoluogo di diverse piazze di spaccio.

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