Via libera al bando per la concessione di contributi a fondo perduto in favore degli autotrasportatori che varcano lo Stretto di Messina. A renderlo noto l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Falcone. “Nei mesi scorsi – dichiara l’esponente del governo Musumeci – gli autotrasportatori siciliani, stremati da crisi pandemica e caro carburante, avevano avviato una mobilitazione culminata nei blocchi stradali in tutta l’Isola. In quel contesto, avevamo promesso aiuti per 10 milioni di euro alle imprese soffocate dai rincari sull’attraversamento dello Stretto, un atto concreto di solidarietà della Regione verso la categoria che diventa adesso realtà”.

La promessa di Musumeci

Proprio durante la protesta al casello A18 di San Gregorio di Catania, nel febbraio scorso, il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore Falcone avevano incontrato i manifestanti, garantendo un intervento (nella foto d’archivio allegata un momento dell’incontro).

I contributi alle imprese

L’avviso pubblico varato dalla Regione, pubblicato sul sito istituzionale dell’assessorato delle Infrastrutture, prevede contributi destinati alle imprese che esercitano attività di autotrasporto con sede legale o unità operativa nel territorio siciliano. Nello specifico, gli aiuti, per un totale di 10 milioni di euro, sono destinati all’imbarco dei mezzi con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, accompagnati dagli autisti, su qualunque vettore che svolge il servizio di attraversamento marittimo dello Stretto di Messina.

Come fare domanda

La procedura di presentazione delle istanze si articola in due fasi e diverse scadenze ricadenti nel periodo giugno-settembre 2022. I dettagli dell’avviso sono disponibili a questo link: https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/08062022-avviso-avviso-pubblico-contributo-autotrasportatori-attraversamento-stretto-me. “Obiettivo prioritario e vitale per la Regione – aggiunge Falcone – è lavorare per limitare le sofferenze finanziarie delle filiere, scongiurando ulteriori costi e rincari per i cittadini, le famiglie e le imprese”.

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