Nuovi contributi a fondo perduto previsti dalla Regione Siciliana in favore degli autotrasportatori che varcano lo Stretto di Messina. Il governo Schifani, nell’ultima seduta di giunta, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, ha approvato l’atto propedeutico al nuovo avviso pubblico, che ha una dotazione di 3 milioni di euro per il 2023, per il sostegno all’attività di chi trasporta merci su gomma.
Via libera della giunta, rimborso aumentato del 50 per cento
Il via libera della giunta innalza al 50 per cento il rimborso regionale sui titoli di viaggio acquistati per l’imbarco dei mezzi, con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate accompagnati dagli autisti, su qualsiasi vettore di attraversamento marittimo dello Stretto.
Aricò “Diamo risposta concreta per ridurre gap insularità”
“Con questo provvedimento diamo una risposta concreta al sistema della movimentazione merci da e per la Sicilia – afferma l’assessore Aricò – e al contempo diamo respiro alla categoria degli autotrasportatori. Obiettivo prioritario del governo Schifani è lavorare per ridurre il gap derivante dalla condizione di insularità”.
Ponte sullo Stretto, nessuno stop “preoccupazioni infondate”
Intanto nessuno stop al percorso per il Ponte sullo stretto di Messina. Lo rassicura il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti dopo i dubbi espressi davanti al Parlamento dal Presidente dell’Autorità Anti corruzione.
Nel decreto legge, secondo la relazione Anac ci sarebbe “uno squilibrio nel rapporto tra il concedente pubblico e la parte privata, a danno del pubblico, sul quale finisce per essere trasferita la maggior parte dei rischi”.
Sono “totalmente infondate le preoccupazioni dell’Anac a proposito del Ponte sullo Stretto, come lo erano quelle sul Nuovo Codice degli Appalti” afferma dopo qualche ora il Mit in una nota.
“Non solo – spiega – perché verrà nominato un responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza, ma anche perché le garanzie a tutela della legalità e del corretto utilizzo dei fondi pubblici sono salvaguardate dalle norme generali del nostro ordinamento nonché dal Codice degli Appalti. Codice degli Appalti che prevede precise responsabilità e sanzioni”.
“In particolare, – spiega ancora il Mit – si rammenta che, come prima di ogni cantiere rilevante, in accordo col Viminale sarà sottoscritto il Protocollo Legalità che garantisce procedure di controllo ancora più efficaci”. “Infine, è doveroso ricordare che il Governo ha ripristinato un contratto frutto di una gara, gli oneri nei confronti del contraente generale sono già previsti dai vincoli derivanti dalla normativa euro-unitaria sui contratti pubblici e che gli innalzamenti delle soglie per gli affidamenti diretti sono già in vigore da alcuni anni”.
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