- Arrivava in pullman con 3 chili di hashish al seguito
- Fermato dai finanzieri a Messina
- Due cani antidroga trovano lo stupefacente
I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno sequestrato oltre tre chili di hashish ed arrestato un corriere deputato al trasporto del narcotico, custoditi all’interno di uno zainetto portato al seguito dal soggetto, rientrato in Sicilia a bordo di un pullman di linea proveniente dal nord Italia.
L’operazione delle Fiamme Gialle di Messina
L’operazione è stata conclusa dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Messina che, con l’ausilio delle unità cinofile, effettuano un’intensa attività di controllo a tutte le vie di accesso alla città, via terra e via mare, soprattutto nei periodi estivi in cui è maggiore il transito di persone dirette nelle località turistiche dell’isola.
In particolare, nel corso dei controlli effettuati al terminal bus, i Finanzieri venivano attratti dall’atteggiamento sospetto del passeggero, di 39 anni, di origini ragusane che, pertanto, veniva sottoposto a mirati controlli.
I cani antidroga
L’intuizione veniva quindi confermata dal formidabile fiuto dei cani antidroga Dandy e Haidy, altamente specializzati in operazioni della specie. I due pastori tedeschi, infatti, dopo una prima ricognizione esterna, mostravano evidenti segni circa la presenza di un significativo carico di sostanza stupefacente: l’ispezione consentiva il rinvenivano dell’illecito carico, oltre 3 kg. di hashish, la cui vendita al dettaglio avrebbe potuto fruttare guadagni stimati dagli investigatori in oltre 30.000 euro.
La sostanza riportava sull’involucro esterno lo stemma “FERRARI”, a simboleggiare l’elevato standard qualitativo della merce, ed era sigillata in ben 60 involucri, avvolti in numerosi strati di cellophane e sigillati con nastro da imballaggio, nel tentativo di sfuggire al raffinato fiuto dei preziosi cani antidroga.
Corriere arrestato in flagranza
Il corriere è stato tratto in arresto in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti e sottoposto a custodia cautelare in carcere in attesa di giudizio.
L’arresto dimostra, ancora una volta, la centralità della città di Messina quale porta d’ingresso dello stupefacente in Sicilia, nonché punto strategico per il transito e lo smercio di ingenti partite di stupefacenti, primaria fonte di finanziamento della locale criminalità organizzata.
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