Si sono davvero arrestate, dopo i recenti lavori di consolidamento, le lesioni che hanno profondamente segnato decine di fabbricati nel centro storico di Casalvecchio Siculo? Per dare una risposta certa a questa domanda, nel Comune del Messinese sono pronti a entrare in azione i tecnici della Globalgeo srl, l’impresa di Montemaggiore Belsito che si è aggiudicata i lavori di monitoraggio, anche questi finanziati dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
I risultati delle verifiche saranno poi trasmessi alla Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce che, nel caso fosse accertata una incompleta stabilizzazione del pendio in frana, potrebbe disporre ulteriori interventi per disinnescare i residui movimenti del terreno.
La zona dove si è già intervenuti è assai fragile dal punto di vista geomorfologico e l’intervento che si è da poco concluso nelle vie Sant’Onofrio e Leto, a pochi passi dalla chiesa di San Teodoro, ha abbinato lavori di assestamento a opere di regimentazione delle acque piovane. Si tratterà adesso di stabilire se siano stati sufficienti per ritenere davvero conclusa l’operazione di messa in sicurezza di un’area – il cuore del paese – classificata ad alto rischio sin dall’inizio degli anni Duemila.
Sempre in tema di dissesto idrogeologico, ancora nel Messinese, ieri è arrivata notizia che L’Ufficio regionale ha pubblicato la gara per affidare indagini geognostiche, studio geologico e progettazione esecutiva del consolidamento del centro abitato di Tripi. Un primo bando era andato deserto e adesso la Struttura commissariale ha optato per una procedura aperta al prezzo più basso. L’importo è di ottantamila euro e le offerte potranno pervenire agli uffici di piazza Ignazio Florio fino al prossimo 19 novembre.
Si tratta di un intervento atteso dai cittadini di Tripi da oltre trent’anni.
Già nel 1988, infatti, l’amministrazione cittadina si attivò per arrestare il movimento franoso che si era sviluppato sulla strada principale del Comune, la via Francesco Todaro. Quelle contromisure, nel tempo, si sono rivelate insufficienti e l’instabilità del terreno ha lesionato abitazioni private e strutture pubbliche, tra le quali l’ex edificio scolastico che oggi ospita gli uffici comunali.
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