Sarà l’impresa veronese Rtp Technital a progettare la messa in sicurezza del torrente che attraversa il villaggio Bordonaro a Messina. Ad affidargli l’incarico, l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. La Struttura commissariale, diretta da Maurizio Croce, ha dunque consumato un altro importante passaggio in vista della realizzazione di opere attese da quattordici anni e per le quali sono stati stanziati complessivamente tre milioni e 470mila euro.

L’intervento prevede la risagomatura del corso d’acqua, l’asportazione dei detriti che si sono depositati sull’alveo e sulle sponde, la ricostruzione dei muri d’argine e la realizzazione di nuovi attraversamenti stradali. Le passerelle esistenti, infatti, hanno finito spesso per provocare, a causa del materiale trascinato dall’acqua, l’ostacolo responsabile di esondazioni che hanno creato forti disagi alla viabilità. L’appalto appena assegnato prevede anche lo studio geologico e quello di impatto ambientale.

Altro importante traguardo per il centro storico di Carlentini. Aggiudicata al raggruppamento di professionisti coordinato dalla Eidos Consulting di Agrigento, la progettazione esecutiva per il consolidamento del versante su via Giovanni da Procida. Si tratta di un’area con classificazione R4 ossia a elevato rischio – a quattrocento metri circa dal Parco archeologico Leontinoi – e che negli ultimi anni ha subito un progressivo spopolamento anche per effetto del dissesto in atto.
Proprio in questa zona di Carlentini il terremoto del 13 dicembre 1990 provocò la morte di dodici persone – diciassette il numero complessivo delle vittime del sisma che colpì la Sicilia sud-orientale – e il crollo di molte case. Ma i segni dell’attuale instabilità di questa parte del centro storico sono ancora ben visibili ed è per questo che l’intervento, allo scopo di evitare la caduta di pietrame e blocchi dalla parete rocciosa su via Giovanni da Procida e sulle abitazioni vicine, prevede la realizzazione di un muro in cemento armato su pali, con una altezza di circa quattro metri e con una lunghezza di oltre cento metri. Una struttura indispensabile se si considera che il tratto è caratterizzato dall’assenza di opere di contenimento. Tra le soluzioni adottate anche la collocazione di una ringhiera in ferro che sostituirà il muretto di protezione e tiranti di ancoraggio per una lunghezza di trenta metri che serviranno a dare stabilità al costone roccioso.

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