Cocaina pura nascosta nel bagagliaio dell’auto. Consapevole di poter essere fermato, aveva anche architettato il piano nascondendo per bene lo stupefacente. Quasi quattro chili di droga sistemata in panetti e inserita all’interno della ruota di scorta. Un trucchetto che però non è servito per riuscire ad aggirare i controlli dei carabinieri. Il suo atteggiamento sospetto ha messo in allerta i militari dell’Arma che avevano capito che aveva qualcosa da nascondere. A finire in manette un giovane calabrese. Le indagini ora proseguono per capire da dove provenisse quell’enorme carico di stupefacente.

Il posto di blocco

L’operazione è stata portata avanti dai carabinieri della compagnia di Messina Sud che hanno arrestato, in flagranza di reato, un giovane calabrese per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di servizi coordinati per il controllo del territorio, finalizzati, nello specifico, alla verifica dei green pass presso la rada San Francesco, i carabinieri del nucleo operativo, supportati dai militari delle stazioni di Bordonaro e Gazzi, hanno fermato un’autovettura con alla guida il giovane. Durante il controllo mostrava un insolito nervosismo, non fornendo plausibili ragioni circa i suoi spostamenti e di conseguenza veniva sottoposto a perquisizione personale e veicolare.

La perquisizione e la droga

L’esito delle attività di perquisizione permetteva di rinvenire, ben nascosti all’interno dello pneumatico della ruota di scorta nel bagagliaio posteriore del veicolo, circa 3,6 chilogrammi di sostanza stupefacente tipo cocaina, suddivisa in tre panetti. La droga, sottoposta a sequestro, è stata inviata ai carabinieri del reparto investigazioni scientifiche di Messina che, dopo le analisi di laboratorio, hanno accertato la purezza della sostanza stupefacente. Proprio per questo il giovane è stato arrestato, in flagranza di reato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di Messina Gazzi.

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