Un tunisino ventiduenne è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale. Si tratta del fratello di un foreign fighter che, come informa il Viminale, è stato fermato lo scorso 24 giugno insieme ad altri 10 connazionali appena sbarcati sull’isola di Linosa.

A seguito dei rilievi fotodattiloscopici il giovane era risultato positivo nello schedario AFIS in quanto già espulso il 3 dicembre 2015 in esecuzione di un provvedimento emesso dal ministro dell’Interno pro tempore per motivi di sicurezza nazionale.

L’uomo è fratello di un foreign fighter, segnalato in ambito di collaborazione internazionale come reclutatore di combattenti in favore dello Stato Islamico ed inserito nella lista consolidata dei “jihadisti/combattenti partiti dall’Italia verso la Siria”.

Il tunisino espulso aveva contatti anche con altri jihadisti partiti dall’Italia verso il teatro di guerra siro-iracheno ed estremisti già emersi in contesti investigativi, tra cui un 41enne tunisino, rintracciato a Linosa insieme a lui e già espulso dall’Italia con provvedimento del ministro dell’Interno del novembre 2015.

Con questo rimpatrio, il 58° del 2017 – riferisce il Viminale – sono 190 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi.

Dopo lo sbarco il tunisino è stato arrestato e trattenuto nel Centro per rimpatri di Caltanissetta.